Critica Sociale - Anno XIV - n. 6 - 16 marzo 1904

CRITICA SOCIALE 83 Per colonizzàre dunque le terre incolte italiane I problemi che interessa.no il proletariato e possono ci vuole un'impresa che si rassegni per molti anni costituire la sua politica di emigrazione. a lavorare in perdita 1 ossia bisogna che l 1 imprendi-1 Pur troppo fino ad oggi 1 per i pregiudizi che ancora tore posponga il suo interesse privato alle utilità annebbiano la mente dei molti 1 la emigrazione ope– polìtiche e sociali che possono derivare dall'opera raia è stata abbandonata agli impulsi ciechi do! bi– sua { 1 ). sogno. Quando 1 come a Molinella, si è parlato di Un tale imprenditore non può essere evidente- promuovere l'emigrazione per sfollare il mercato di mento che lo Stato, e non un qualunque Stato che lavoro, rassodare i Ralar'ì e impedire lo sfaccio delle nel proprio tornaconto si sostituisca all'impresa pri- organizzazioni 1 i giornaletti della rivoluzione hanno ,·ata, ma uno Stato così penetrato dalle nuo,•e forY-e dipinto coloro che si preoccupano di trornre a questa proletarie da anteporre l'utile della classe lavorntrice emigrazione degli sbocchi sicuri come altrettanti ne– al proprio utile immediato. gricri. !◄:cl è hene ricordare che la leg-ge sull'emigra- La Prussia soltanto ci ha dato un grande esempio zione, cioè una delle pili importanti leggi sociali di di colonizzazione interna 1 e quell'esempio ci comforma quest 1 ultimo ventennio, venne presentata e sostenuta nelle nostre idee. La colonizzazione diretta di Stato d11\.l,uzzatti e dal Pantano, senza che il proletariato delle provincie polacche 1 che non erano le nostre si accorgesse che si trattava. di uno dei suoi più 1. terre incolto .,, è costata 100 milioni di marchi vitali interessi. " cd ha offerto stabile dimorn a sole 2000 famiglie. :i\ln tutto ciò non può durare. Non solo il proleta– Qu1rnto alle ragioni dell'impresa, esse non erano riato deve penetrare negli organi di tut{da dell'emi· affatto, e non lo potevano essere, di speculazione o graziane, come consiglia,•a il Cabiati ('), non solo di lucro. La. Prussia si acconciò a spendere 125 mi- deve servirsi delle informazioni dell'Ufficio governa– lioni di nostre lire per soverchiare con l'elemento tivo d'emigrAzione collaborando con lui nella ricerca tedesco la. razza polacca 1 di cui hl sorda ribellione del migliore collocamento della mano <l'opera, ma minacciava la sicurezza dal suo confine orientale. ( 2 ) deve spingere lo Stato a 1>artecipare alle imprese di Quando dunque si pretende che la colonizzazione colonizzazione· col compito preciso cli difendervi gli interna abbia a precedere quella estera, si confon- interessi del lavol'o. dono due fatti che hanno caratteri profondamento Di recente il Montenrnrtini ha illustrati il carattere diYersi. La colonizzazione delle terre africane od e i fini clclht colonizzazione protetta, cioè di quella americane è un fatto normale cloll'attività capitali- , che non dipende dal solo capitale privato, come la stica, anche quando si giova cli qualche aiuto dello colonizzazione libera, ma chiede che lo Stato inter– Stato. La colonizzazione interna in,·cce non può venga a diminuire i rischi e a garantire un equo essere che una forma, e delle più dispendiose, della interesso ( 2 ). g il ..\Toatcm~1rtini 1 osservando che i attività statale, e non può affalto precedere, se vuol mezzi per questi aiuti finanziari sarebbero tolti dal accompagnarsi a propositi innovatori, l'accrescimento I fondo di emigrazione - formato col contributo dei politico delle forze proletarie e la loro penetrazione , ,·ettori 1 - non esita ad affermare che l'azione dello nello Stato. Stato deve essere rivolta a rlifesa dell'emigrante. Donde questa conclusione: che l'azione del prole- Ora in qual modo gli interesi:;idell'emigrante pos- tariato non dern escludere l'una forma cli coloniz- sono essere tutelati? Il ..\lontemartini Yorrebbeche lo zazione per l'altra, ma può e deve preoccuparsi Stato, come condizione cli intervento, domandasse una contemporaneamente delle due cose, servendosi in- I speciale forma di contratto colonico che garantisse tanto della più facile da conseguire in attesa che all'emigrante una compartecipazione nella sopravalu– l'altra maturi. Chese, come vonebbero alcuni, dovesse tazione clclla terra. ll Cabiati va molto pil1 in là. Egli rinunciare alla disciplina della emigrazione operaia osserva che quando lo Sh1to garantisce gli interessi fino al giorno in cui la pressione 1>oliticadel prole- di un'impresa non dà mai ai garantiti la proprietà. tariato e le conùizioni favorevoli della nostra finanza dell'impresa stessa i e quindi propone che ai capita– permetteranno la messa in coltura cli molte terre I listi si garantisca l'interesse normale e una piccola italiane ( 3 ), la nostra aziono finirebbe per essere la partecipazione ai profitti ulteriori, ma ht proprietà più sterile e la pili inconcludente fra tutte quelle della, terra rimanga a coloro che Phanno messa in che si servono di qualche " pregiudiziale 71 per valore. mascherare decentemente la propria poltroneria. ~oi non vogliamo proseguire nella enumerazione di * questi schemi di contratti coloniali; solo inten- • • diamo mettere in luce tutta la ricchezza di problemi L'emigrazione operaia, la ricerca di territori adatti, che può offrire la politica d'emigrnzione. Un punto le forme con cui la colonizzazione deve a.vcr luogo, però ci pare degno di attenzione e intimamente col– la tutela e l'aiuto finanziario dello Stato, sono tutri legato ai caratteri fondamentali della politica socia– (1JQui noi trattiamo la qucslloml 1:enor/\10e non ,·o'-llf\mo entrare aO'a!lO \11 questioni parllCO!flrl. i; Nlrto, J)Cr CSClllJ)IO, CIIO nella ('Cl'– Cl11flprossima 1u1una J,'rOndc città di co11sumo come Roma 1·1mpre1rn pr1,·ata può tro1•aro Il prop1·lo tornaconto senza hn·orarc 111 perdita. In questo caso, o In molti altri che 11011 occorre nccem1flrC, bash. 111111lchoa::i-1wo1cua offerta dallo Stato por dotorml!uu·c 1111'nttlvUì1 eo1onlz1.atrlcc affatto normale. t 1 J Intorno a quanto In Prussia hl\ racto per la sua colonl1.za1.io11c Interna è da consullarc Il libro del 1>rof.3laz1.0H\che 11orta a11punto questo titolo. (3) ii. a notare che anche adottando 11uesto mO(IOdi ,·edcr(', Il 1)rohlema della colon!zzaz1ono estera sarebbe procrastinato uon sop- 11rc~so. 11 ~lt11 nei 111101 (\lscorsl nl glo\'anl <l'ttalla scrt,•c: ~ Le co~\ dctt" tcrro Incolte, su cui In elnrlntnncrla 110\ltlca o t'li;rnoram:a hnnno fntto aorgcn: 11\u&lonl ~tr/lnc, non haskrehbcro, ijC ro~&o JJOSij\bl\e e eon,·cnl('lltC COltl\'flrlc, che ad fl~ij0rlllr0 h• t·nll8'rHZI0U(' <Il tre o ciunttro nnnl. ~ ~01111011s1nmo (lire, diltn audio l'('la~tlclti, lista. La proprietà della terra deve essere affidata a Cooperative di laYoratori, e non suddivisa fra i singoli lavoratori. Questo criterio, che può caratterizzare la nostra politica d'emigrazione e differenziarla dalle tendenze dei conservatori, non ha bisogno di illustrazione. Quello che è avvenuto in seguito alla quotizzazione dei demani comunali, è più che sufficiente por per– suadere della. necessità di preferire il dominio col– lettivo a quello individuai<>. Dopo ciò 1 ci si chiederà dai bigotti delle antiche formolo so noi ci siamo convertiti alla " folle poli– tica coloniale 711 alle conquiste milib1ri 1 a\Jlimperia~ lismo chamberlainiano. A costoro noi diamo una semplice risposta: guardiamo in faccht la l'Ca!U1. o l'Jm1Jro11rlc11\ del votaholo ~ terre Incolte~, so 1111cst11 n.lfcrmu,,,lonè (') 11('abloll nel '1'<.mvo del !\I febhriilo ijcorso traeelfl.l't~con moltn sia scrupolosamente vcrn, m.'l. ad ogni mollo In \'('1·111\ è che lfl colo- uhlurei1.n la po!illea di omlgrnzlono (ICIpro1ctar111.to. nlu.(ulonc lntornn non potrcbbo r1,01vero LI!)rOl>lcma (\Clln 110~1ra t 1) Prof. mo,·AsS-1 Mos-T•:M\1tT1s-1: (,'()/011C::a :i1.me libe,·a t rolo111:- émli;raz1onc. :a:i.QIII! p,·o/tlto (Gio1·1wlt dt(lli &ouvmisU, febbraio 100,t,),

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