Critica Sociale - Anno XIV - n. 6 - 16 marzo 1904

Critica Sociale NIVIST .Il Q UINfJJCJN./lLE DEL SOCl./lUSMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. tO . Semestre L. 5,50. Lettere e vaglia all'Ufllclo di CRITICASOCIALE - MILANO: Portici Galleria V, E. 23 Anno XIV • N. 6. Non si ve,ule a mimcri sc1xirati. Milano 1 16 marzo 1904. SOMMAlxIO At.tuo.lità. /.f1 JJ01i/lC(I cli tmlqr(l:loue; C1Jfo11l:::a::lo11t /11lc1·11« t co/011i::::,1:lo11t t.8ftl'II {l\',\SO►: IION0:.11), A:lo11t. soc/(1/1-,t(I O (1/Hll'Cltlca!' (l,tJIOI S►;(mo}. Lt ;,pese mltltal't 80lt0 it ,Ul11lslero Z(lll(Wde/U-Gloliflì., \' ( SYJ.YA \ 0 1\'IANI), Studi sociologici. U11 progetto iU ,,111mlnlsll'n:lo11t (mto11oma dtllt Sliwlt ferrale 11a::io• t1all::all (QUIIIISO SOl'RIJ. La ltqge s111/t Scuole tltme,1/ari; I pl°orr:t1.U111e11tl cont,.o l'amllfabt· tismo, I {OAIITASO S.\l,\'èlll!i"I), LAPOLITICA DI EMIGRAZIONlfl Colonizzazione interna e colonizzazione estera Nell'Eco del Popolo di Cremona si è sYolta recen– temente una interessante polemica fra l'on. Bi:;solati o Giu~cppo Garib?tti, a proposito clell'interpellanzn del pmno sul rcg11ne doganale della. Colonia Eritren in rapporto ad una eventuale emi"Tflzione cli conta clini emiliani. 0 Di quella 1>olemica.- che ebbe lar"'hissima eco in tutti gli organi del rivoluzionnrismo'='italico- noi tralasceremo di proposito tutto quello ohe ha rife– rimento al disegno concreto di indiriz,mre Ja cor– rente migratoria del basso bolognese verso le terre cl?ll'altipiano nbissi1!0. Per recare un giudizio su quel disegno, come por discutere le questioni do"'anali che ,,i hanno attinenza, ci oecorrereùbero dati precisi· ciò che è impossibile avere oggi, mentre il problemd è ancora allo studio. Ma nella polemica vi sono in germe alcune idee generali e alcuni canoni politici che ci sembra carat– terizzino e differenzino non tanto il riformismo dal rivoluzionarismo socialista, ma la concezione positirn, e sperimentale dalla concezione antica della demo– crazia idealista, dimostrtlndo ancora una. volta come il nostro ~osidetto riformismo sia un progresso intcl• lettuale rispetto alle superstizioni della metafisica politica, da cui l'odierno ril:oluzionarismo to"liC a prestito i suoi metodi e i suoi dogmi. Per Questo crediamo fatica non inutile esaminare alcune di queste idee generali, anche se donemo allontanarci dal 1>cnsiero tradizionale della democrazia per acco– gliere una concezione J)ÌlL realistica dei fenomeni sociali. . Lr~ !ntc~·cssllnte polemica che abhiamo t'icordata (I) s1 aggira 111t.ornoa questi due punti: colonizzazione interna e coloniziazionc estera. n Bissolati afferma che, poichè la disoccupazione minaccia l'esistenza di tanta P8:rte ~clic ~oatre p_opolazioni rurali) e poichè la colon1zzaz1011emterna u ancora una lontani, aspi– razione! dirigere le nostre correnti migratorie nella (1) Soll'&o rtd l'opolo di Cremona (Z7·2d ft.:1.JI.Jr11lo J~I), n?stra colonia africana può essere ancora una via ~11 salu_te. Alle quali cose, il G,uibotti ri5:pondc essere 1llusono sperare 11olh1. messa in colturà delle terre africane, e dovorsi compiere lo sfollamento ciel nostro mercnt.o cli ln,•oro anzitutto mediante la fertilizza– zione delle terre incolto Halianc. Jl'ra. le due tesi, unn terza. hR fat.to capolino in uno degli orgnnì pH1 scapigliati del riYoluzionarismo mi– lanese. Quest,i tesi afferma che sfollare il mercato di h1voro significa attenuare, con la diminuita disoc• cupazione, il contrasto \'iolento fra proprietari e la• Yoratori, os~ia sc?mare l'aziono pedagogica del do– lore nel.In r1velaz1onc della lotta di classe. È questa la gcnmna tesa anarchica vcrnièiata di fraseolo"ia. socialista. 0 Siamo dunque in ])rcscnza cli tre (Trandi queslioni intorn~ fi.lle qual~ 1 so si ò accumulnh~ da tempo una vera ?1bh.oteca eh osservazioni e di studi, non si puù propn~ dire_ eh.o la d~mocrazia 1 in tutte le sue grn– daz1on1, ablua 111 Ltaha cercato di rinnovare il suo patrimonio intellettuale e idenlc. Anzitutto è a discutersi se lo sfollamento tlel mercato di .1a,·oro giovi oppure no allo sYiluppo del nostro mo,•1mcnto. l 1 'in qui il carattere speciale della nostra ernigrnziono, e la tenibile alca a cui si espo– nc,•ano gli cmigrnnti, hanno fatto considerare il feno• meno emigratorio soltnnto come Findice di una mi– sor!a clo~orosn. i~a. può essere questa una interpre– taz1onc 1mmutah1lc? l~ possono i partiti innoYatori assolvere con una infeconda pietà il loro debito verso la g-cnto nostra che emigra? · Nè meno grn.Ye è il secondo problema. Ammessa la necessità di non disperdere indifese per il mondo !a !lastre correnti migratorio 1 è da "edcre se giovi ms1sterc sulla. colonizzazioD'O interno abbandonando a JJl'icri ogni opportunifa di coloni~zazione cster:1. Fin qui la democrazia italiana fece delle nostre terre incolte l'argomento principe contro la nostra infelice politica coloniale. )fa quello che serYi magnifica– mento contro un pericolo che la. democrazia non sa])cvn. co1~1bnttcre con armi migliori, è così vero anche ~gg1 da. costituire una specie di pregiudiziale ad og111tentativo di colonizzazione africana od ame– ricana? O meglio, la colonizzazione interna e quella. cstern son? così identiche da potere, a piacere nostro, tentare pr11na Puna e poi l'altra? Ed eccoci logicamente alla terza grande questione. Ln. colonizznziono elci continenti con terra libera offre maggiore facilità che non l:L colonizzazione intern,l ·? J•~può questa ,·crn e proprin forma di colonia ser– vire ai fini dcllil politica proletaria? J~ qwdo deve essere quindi il nostro 11110\'0 ntteo-rriamento di fronte alla. politica colouiale? 00 • Questi problemi mcritcrcbboro certo 1111·,,mpift di– scussione, che uscirebbe di molto d11iconfini di que::,to articolo. Noi d limiteremo ad csaminnre rapidamente queste questioni dal solo punto di vista proletario. . .. rt problcnu. doll'cmif,!razionc è cntrnto <111poco nelle preoccupazioni pratiche del mo,·iment.o prole~

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