Critica Sociale - Anno XIV - n. 6 - 16 marzo 1904

CRITICA SOCIALE pitalista co~ì come è costituita o fatalmente tendente alla trasformazione dello forzo sue da individuali in colletti\'e; è degli Stati e dei Oo,,erni poggianti sullo maggioranze e per ciò ineluttabilmente democratizzan– tisi; ò dell'umanità. tutta aHinntcsi alla supremazia ed al trionfo del lavoro e dei lavoratori o con esso all'im– pero della solidarietìl nella eguaglianza sociale. Qum1YO NOF'Rl. LALEGGE SULLE SCUOLE ELEMENTARI Unn buona mctù della popolazione italiana non sn nò leggere nè scrivere, parte pcrchè non esistono lo scuole in cui ossa dovrciJbe istruirsi, parto pcrchè non è arrivata ancora a tal punto di civiltù, o me– ~lio di hnrbaric, da sentire la necessità dell'istru– zione. Lo scuole, poi, che esistono, non possono fun– >donarc hcnc, pcrchè ai maestri, compensati con sa• lari di fame o mantenuti in condiziono sociale mise– revole e in molti luoghi addirittura abbietta, manca quella serena padronanza del proprio spirito, senza cui nessuno, neanche se sia un eroe, può compiere con mnore ed efficacia costante il proprio dovere, manca quella el)terna dignità della vita, che è indi– spensabile a rendere rispettata agli occhi del popolo l'altissima missione civile della scuola .. II progetto di logge Orlando vuol combattere l'analfabetismo del popolo e la miseria dei mae– stri. I provvedimenti contro l'analfabetismo. I. Mentre la legge attuale non obbliga i Comuni ad istituire classi elementari superiori (4a e 5\ ma li costringe, quando abbiano pili di 800 abitanti, a mfrntcnerc per la stessa classe inferiore corsi ma– schili e femminili distinti, in modo che esistono Comuni senza classi superiori, ma coi corsi inferiori sdoppiati e frequentati eia un numero nssai scA.rso di alunni, il progetto Orlando (art. •i) stabilisce che il corso elementare inferiore è di regola. promiscuo e che la separazione degli alunni per sesso ha luogo solo nel caso che il numero dei fanciulli e delle fanciulle sin. superiore a 70 e renda necessario, con· forme alla legge, lo sdoppiamento dei cor::;i. Lit relaziono prevedo che nei centri popolosi, dove le scuole maschili e femminili sono complete e spesso contengono, contro le stesse disposizioni di legge, più di 70 alunni, questa riforma non muterà le condizioni attuali; in quei piccoli Comuni, invece, in cui un mae– stro e una. maestra insegnano complessivamente a poche decine di alunni, i corsi Ri fonderanno fra. loro, e coi maestri rimasti così disponibili si istitui– ranno corsi superiori oppure nuovi corsi inferiori in altro frazioni degli stessi Comuni, che ne sieno sprov• visto. Quanti saranno i Comuni, in cui av,•errà. questa moltiplicnziono di classi? La. relazione dico i. mol– tissimi ,,; ma sal'Cbbe stato bene documentare sif– fatta lusinghiera spcrnnzfl. con una staih;tica dei Co· muni, a cui questa disposizione della legge si potrà applicare, o del numern delle classi che si potranno istituire; e se la enumerazione dei Comuni era troppo lunga, si poteva sempre compilal'0 una stati– stica sommaria per pro,,incie. Ad ogni modo, in mancanza di statistiche precise, si potrebbe a prima vista osservarc che mentre nel Nord la popolazione, clisi,eminata per le campagne e organizzata in piccoli Comuni, potrà presentare le condizioni favorevoli al+ l'applicazione di questa parte della legge, nell'ltalia meridionale, invece, per esservi gli abitanti aggio- morati in grossi centri urbani, le scuole, anche di· stinto per sesso, devono essere abbastanza affollate o perciò la formazione di scuole promiscue e la crea– zione cli nuove classi avverranno assai cli rado; tanto pii1 che nel Sud le scuole sono meno nume– rose che nel Nord (per es. 2,30 scuole per I000 nbi· tanti in Lombardia e :,3L per 1000 in Basilicata). Se non che una circostanza di altro genere capo• volgo del tutto questa ipotesi, ed è il diverso ri· spetto che si ha per l'obbligo scolasticonclle <li verse regioni d'Jtalia, per cui le scuole del Mezzodì, non ostante che siano meno numerose e circondate da centri più popolati, sono molto meno frequentrl.te che le scuole del Korcl: per esempio, nell'anno scola 4 stico 1897-98 la provincia di Como, co,n 536.GH abi– tanti o con 620 centri scolastici, aveva 1 L09 scuole elementari inferiori, con 60.639 alunni 1 cioè in media. 54 alunni per scuola; la provincia di Potenza, ìm'ece, con una popolnziono quasi eguale (539.258) 1 e avendo 137 centri scolastici e 497 scuole 1 presentava 19.611 alunni, cioè in media. una frequenza di soli 39 alunni per scuola. La legge, quindi, così com'è proposta, produrrebbe poche riunioni di scuole al Nord e moltissime al Sud, consolidando l'analfalJetismo invece <li combatterlo, perchò verrebbe n diminuire il numero delle scuole elementari inferiori, le quali sono - ò vero - oggi poco frequentate, ma diventerebbero insufficienti ai bisogni della popolazione, non ap1>ena riescissimo - e dobbiamo sforzarci di farlo - a costringere a fre– quentare la scuola tutti gli obbligati. Bisogna, dunque, questa formazione cli classi pro– miscue consentirla solo per quelle scuole, per cui il numero complessivo degli obbligati dei due sessi (non semplicemente degli isc1'itti) non sia tale da impone, 11el taso e/te lutti venisseroa scuola, lo sdop· piamento dei corsi. ( 1) Con tale restrizione, che noi riteniamo indispensabile per evitare nel ~\Lezzodìuna strng-e cli corsi elementari inferiori, la legge non potrà forse applicarsi che in rarissimi casi; ma in questi è bene che sia applicata, perchè consente di aclopernre con maggior profitto l'opera del maestro, senzn che la promiscuità dei sessi, sopratutto in una età. così asessuale, come quella dai G ai 9 anni, e in classi, in cui si dove insegnar solo a leggere, a scri– vere e far di conto, possa dar luogo ad alcun incon veniente davrcro graYe. . .. Molto più efficace a rendere disponibile una pal'te dei maestri finora adopera.ti nelle vecchie scuole ccl a creare con essi nuove classi, riescircbbe certo, quando non ne fossero annullati e deturpati gli ef– fetti por moth'i finanziari, l'altra disposizione (art. 5), sotto tutti i punti di vista lodernlissima, che con– sente ai Comuni di affidare due classi dh•erse allo stesso maestro, col supplemento dei !/., dello sti– pendio, riducendo il numero delle ore di lezione in ciascuna classe. Tenere a lozione bambini dai 6 ai 10 mmi per quattro e cinque oro al giorno, è la pii1 grande mo• struosità. pedagogica che si possa commettere, perchè dopo tre ore di lavoro la scuola diventa una tortura o per i bambini, che non capiscono pili nulla e non sanno star neanche fermi, o poi maestro, che non riesco a farsi capire e clern consumare la sua energia o comprimere la irrequietezza degli alunni e a im· pedire che la scuola si trasformi in una. gazzarra. clamorosa. ]~ se si riducesse il numero veramente favoloso dei giomi di vacanrn ( L80 all'anno!), si (I) !.R prlmn 1in1·todell'art. -' do! 11rogotto andrebbe du111p10 rlratln noi sc~uente modo: " Quundo 11'11 obbligati del due sessi non s!ono 1ior una e,molo. complessh·nmonto tnnto 11urneros1 da ronctere necoe– earlo 10 sdopplnrnonio dolio c1ase1,quos10 1101corso elementare Inte– riore eo110promlecue. n

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