Critica Sociale - Anno XIII - n. 21 - 1 novembre 1903

CRITICA SOCIALE 823 Non 1 mcnclichi~m.ocomodi ali.bi. .È noi disgregamento cicliEstrema S1111stra, è n cll' merzia dei nostri nella. mancata solidarietà dei socialisti medesimi cl;e ve– dono o sanno. Quando noi - poveri .Don bhisciotti e insieme impenitenti Cassandre del partito - ad– ditammo l'evidente pericolo quale eco trovarono i facili nostri presagi? quale s~lidarictà di a1>crta rea• ziono? l più, come dominati ,la un misterioso ricatto pensarono a sò stessi o alle più vicino elezioni. Con~ sensi molt~ sotto~oce; irt~ignazioni profonde, ma. ri– gu~rclosc. \.iOllVCIHVa lllSChUO che i demagoghi si ]i. qmdnsscro da sè. Non biao~nava turbare l'ingenuità cleIJomasse. Ora se no vedono i frutti. La cacciata dell'Estrema nella crisi recente non ò che un minuscolo episodio; ma nell'episodio è in iacorcio tutto il dmmma dolio nostro abdicazioni inccssnnti. Accusi11mopuro l'on. Giolitti di tradi• mento; rors'ancho avremo ragiono. Potrà. risponderci che nl postutto egli non è un 1J0J)()lare eo-Jinon è un socinlista. Ma v'ò un nitro o più ver~ tr:dimento alla massa proletaria, od ò rlttto dei timori dei si• lonzi, delle ncquicsccnzo di coloro che si a;sunsero mandato cli rnpprcscutt11·!11, di guiclnrla di illumi– narla - pur n costo della quieto o dcli~ popolarità - e l'han dimenticato per via. ~~ssa ò ricacciata indietro nello tenebre. Noi pe– riamo dello nostro viltà. . . . . Forao tutto ciò che scriviamo 1>arrà. a molti ccces– s1_,,o e snrÌLgiudicato inop1>ortunoin questo momento. C1 si accuserà di giustificare la soluzione della crisi che. vivissi~rnmento. s~igmatizziamo; di apprestar~ armi alla difesa del Mmistro, che decisamente attac– cl_1er~mo domani. Ci si tro,•crà ingiusti verso i ra– d1cah, ch e puro - lo r iconosciamo - colla loro resistenza te11ncroalt.ol 'onoro cloll'Rstrema o ne sal– varono il domani. Ci si rimprovererà di seminare Ja sfid,ucia o di CAntnro il J?epro(1mdis al nostro partito. Eppure se,. a costo d1 affrontare simili giudizii 1 lasciamo uscire questo pagine pregno di dolore ò po~chò solo dall'aspra verità. - comunque confess~ta o lll qunlunquo momento - s1>eriamo la revivi– ~cen~a delle forze risanatrici, dalle quali attendiamo 11trionfo della causa ohe ci ò cara più dell'anima nostra. fntendiumoci henc: so non avessimo fiducia in questa ca.usa, se non avessimo fiducia nei nostri com1>agnidi lotta, so non credessimo alla possibilità. cl! fare_del nostro partito uoa grande energia orga- 111zzatr1ce, alln. fino, vittoriosa 1 noi spezzeremmo h~ pe!111a - pcrchè ncssun'allrn fiducia o speranza. 01_ alligna nel cuore. Spiegare, con le manchevolezze eh parto nostra, la bancA.rotta. del primo tentativo cli Governo radicnle, non è assolvere il 'Ministro che per parto sua, ,,olJo e dis\'olle, o reso la combina~ zi_oncradicalo i1111>ossihile. A noi non tanto J>reme d1 cena~rarc o _com•crtirc l'~n._Giolitti, sul quale non abbiamo oz1onc o che c1 111teressa mediocre– mente; più ci premo di agire sullo forze nostre e sullf' ~•ir!ne.Chi_<'diamo che il nostro pensiero d'oggi non sia 111t.eso lrnmmonturia.monte ma connesso al tutt'assiomo elci nostro costante p~nsiero. .1) conc~tto che ci domina ò questo: l'Estrema S1111stra,1 partiti popol11ri 1 il r>nrtito socialista in tcst_n,possono - nello uuovo condizioni della vita naz1onnlc- escrcitarQ un'azione decisiva veramente 1·i,•o!uzionnr_in, su\l[I. .vitn. del paese. P~ssono, per vlrtu. vropna, se V0{!'ilono sanno. :Mala loro azione ò molto1 ò. troppo nl disotto cli ciò che il momento richiede. Le col1>ealtrui, per enormi che siano non cnnccllnno le nostre. Porlo in luce ò il nostr~ do– vere; tacerle sarebbe il nostro rimorso. 1,;v'è sempre tcm1>0n ril'arai, purchò si abbia tutti il cora,.,nfo di essere spietati 0011 noi stessi nelIndiagnosi e nell:cura. LA CHJTJCA Socu, 1-:. LACRISI DELMOVIMENTO SOCIALISTA III. Il socialismo senzaaggettivi. Nelle nostro antiche polemiche o nelle nostre di• scussi~ni ta?rich_o noi nb~iamo dovuto spesso, per nccess1L\ cli chuuezzn, d1stinrruero l'aziono econo– mica dall'azione politica. Di q~i il fallace concetto cli un ritmo governante il nostro movimento o pel quale, nel una intonsi\. aziono 1>oliticadovrebbe suc– cedere un'azione prevalentemente ccdnomica o vice• versa. Anche il F'orri ha incespicato in simil~ errore Aci rmola egli proclamava - o testò ha. ripetut~ n_ell'AtYrnli I del 7 ottobre - che, come un tempo s~ era fa.ttil:~roppa J)()lilica o poca ecotwmia, cosl ora s1 crn proc1p1tat1ncll'oc-ccssoopposto. . . L_'1tccusaora od ò infondata. Quando il partito so– crnl_1~ta ha fotto della politica, od esclusivamente della 1>_oht1ca, non poteva ancora dedicarsi all'organizza– z1ono ocono_mica.Anzi quella lotta politica. - che ebbe la resistenza a tutta la reazione italiana per clranrn~a,e l'ostruzionismo 1>erepilogo vittorioso - potò interessare profondamente il proletariato in quanto era dirotta a conquistare la 1>ossibi1ità del.l'or• ganizzazione di classe. L'aziono economica era in potenza nella nostra azione 1>oliticn . Ma.,su1)crata quella che fu la preistoria del nostro movimento, questo ha proceduto sempre con la per– fet~ convergenza dei due movimenti simultanei. Anzi ò questa conver~cnza, che non vuol dire iden– tit~ cli metodi e uniformit..\ di caratteri, ma. che si– gnifica partenza da duo punti opposti per confluire ad un medesimo sbocco; ò questa simultaneità dei due movimenti, per cui ciascuno si muove contcm• poranearnento o inclipcndcntcrnente dall'altro· sono questa convergenza o simultaneità cho costit;iscono i caratteri per cui il nostro socialismo inteso senza. lusso cli aggettivi, 'li differenzia da ql:0110dei ri\'O· luzionari. L'on. Ferri, bonchò si com1>iacciamolto di asso– migliare l'aziono economica o quolhLpolitica alle duo gambo con cui ci bisogna camminare ha in realtà poc_adimestichezza _con questo anirn~le bipede che cgh espone al1 1 amrn1rnzione dei suoi uditori. Infatti egli non vuole nello or~anizzazioni economiche" ade• renti cho non abbiano alcun barlume di coscienza socialista e cho siano attratti solo dal tornaconto immediato di un uumonto di salart o di una climi– n~1zionocli orari o cli un miglioramento nei contratti di lavoro ,,. Il che lo conduce a diro che invoco dei " cin~uecento s?ci rn~colti confusament~ e per il solo mtoresse 11nmod111to ,,, egli preferisce " i eia• <1uanta coscienti o. clit1cipli1.1ati ,,, coi quali non si potrà fure ~ lo l~gg1econonuche valgono per qualche co_sa- aziono 1h resistenza, ma soltanto creare una m111~1scola .... g~mbn. 1>olitica( 1 ). . D1vc~sa ~ invece lil nostm concezione, per cui I orga111zztlz10110 economica prepara l'azione politica come questa sor\'e allo sviluppo di quella. Non sa~ p_remmocon~c meglio chiarire <111esta intima connes• s1one, che riferendo le parole con cui nella Nuova 'l'erra elci 28 t1cttcmbrc, lo Ziborcti lum~ggia l'aziono della Lega sullo svilu111>0 della coscienza politicn nel contadino: Quando noi sontiamo dei nostri comJ)agnictiroche nnzichò rnr trnslullaro I contlldini con le Legho ; con le rlformettc, bisognorebbo stringere le loro rorze contro il Oovcrno por una onorgica nziono JJOliticn, per lo grandi rirormo di StRto 1 ci \'icn voglin di dir loro: ( 1) Arc111U ! tlot 1 ottobre.

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