Critica Sociale - Anno XII - n. 3 - 1 febbraio 1902

CRITICA SOCIALE 39 spada per l'elsa: sap1>innoYalcrscno, facendo balenare Agli occhi del paese e del Governo l'cxtrema n1tio dello sciopero. )linaccin. formidabile, da riserbare Rolocome risorsa decisiva, ma cli sicuro esito. 1~qui finisco in due parole. Come può atteggiarsi il Oo,•erno davanti a uno sciopero gflncrnle dei ferro,•ieri? '.l'rc sono le vie: 1• lai.f!/,'ler (aire, laisur :1x1s,,;er; 2" militarizzare i fer– rovieri. 1'1 noto clic, su cc11to mili\ nomini, questo provvedimento non può llpplicarsi che a meno della mct~. ~la, se i ferrovieri non rispondessero all'ap– pello, comfolla da JJ.:.ffle loro 11t,·fellame11felogim, in ,,uali condizioni si troverebbe il OoYerno? J)a una parte, la costituzionaliti\ cli un decreto di militarizi.azione, assai dubbia nel 180 , sarebbe oggi poi pili che mai discutibile. Dall'Altra 1 il rifiuto di ohbcdicnzll. dei ferrovieri porrchbo il Governo nel bh•io 1 o di rinrnnoro tcrribilmonto c1mutort1to, o cli procedere individunlmcnte contro •IO mila padri di famiglia, spalleggiati dtt. llltri GO miln, dando luOA'O a processi, che qualunque nvvocato s1t1>rebberendere lun~his~imi, e di esito dubbio. 'l'utto questo, senza ftH muovere per il momento un l)asso alla questiono di im1>ortanza vitulc: la pronta ripresa del traffico ferroviario. Queste ragioni di debolezza del Governo sono precissnneut.e le stesse che consiglierebbero i ferro– vieri a resistere in questo caso cstrrmo .. In una lotta così seria, come quella in cui si trovano attualnrcnte impegnai.i, ò necessità SA per essere audaci: e biso::nn pur dirlo, l'audacia in questo cnso non richiederebbe èhe un unico elemento posith•o: fa soli<larietà. Del resto, l'i1>0tcsi cli una. militarizzazione dei fer– rovieri sembrerebbe eliminata orn, do1>0 il comunicalo ulfìcialc, comparso sulla Gazzella Ufficiale del 25 gen– naio: comunicato che costituisco I1i1>otesi3". Per essa dunque il Oov('rnO parrebbe deciso a considerare uno scio1>0ro dei ferro,,ieri quale scio1lCro di pubblici ufficiali 1 e come tale sotto la sanzione degli arti– coli I I e 207 del Codice penale; punibile quindi ron la multi\ da lire aoo a lire 3000, e con l'inter– dizione temporanea dni pubblici uffici. Oiova sperflre, per l'onoro dei cervelli ministeriali, che cot.esto infelicissimo comunicato sia stata una Hemplice soddisfazione che il Ooverno ha voluto dare ai legittimi timori delle chtssi commerci:lli italiane. Poichè, praticamente, esso non ha. \'tllore. Difatti: e,) che tutti i ferro"ieri siano pubblici ufficiali, è affermazione che giuridicamente merita discus~ione e conferma; h) se i ferrovieri sono pubblici ufficiali, non possono essere organizzati clic o collegialmente, o burocraticamente. i-: chhtro che l'organizzazione del personale ferroviario non può essere che buro– cratica: e quindi il Governo stesso riconosce es1>lici– tamente in esso il pieno diritto a un ruolo organico, <ti JXO"Q dci;-li altri j)Ubblici uffiC'htli, che fanno di ti1le ufficio la loro professione abitufllc; e) la a1>pli– cazione dC'gli itrticoli I I e 207 del Codice 1>e1rnlc J)Ortcrà. a processare 100 mila individui con esito dubbio e procedure lunghissime: e, quel che 1>il1 monta e nella peggiore i1>otcsi 1 questi 100 mila in– di\'idui, processati e condannati a un minimo di Jire 500 di multa, non pagheranno, sconteranno la pena con ci,1q1wnfa giorni di mrrert, salva, si in– tende, la interdizione, e frattanto il Ooverno si tro– ,·crò. sicut antea, innanzi al problema di far funzionare le ferrovie: il che, bisogna pur ripeterlo, è il problema piii vitale (1). 1•1 Ora le Compagnie ai;rlt11110 nel alornAll lo t))A\"entapauerl del t-Jt mila l·r1mt1r,· dl•1)0nlblll, fra c11I -:o mila undldAII cantonieri. ConeeiP ,,.r vera la r1111•1"0nRlll, le vorrenuno vedere le rerroYle 1u11i In mano a un l)t'rtonale eoi\ ra.ce' lollAIO,e ao11ratutto vorremmo Here 111. rotogr11.lt1t del tomnierc111•ul e del J)Htell'Jlerl che 1'111.rrt- 1chleranno le merci(! le ptNOll(!I (/1,'0ft'I ddlfl CRITICA). n o . .. Avemmo quindi ragione di affermare c he, dn c1ualunquo Inta si esamini spassionatamente e eia.un punto cli ,•ista obiet.tivo la. questione, i ferrO\' ieri: in questo ~ioco 1 lun'lno tutti i re in mano. J,: natisi che altre circostanze, puramente ocensio- 1rnli, abbiamo espressamente trusC'urnte. D'altra parte, pcl solo tin1ore di uno sciopero, Ri son già viste le azioni dello Socieb't ~,tericlionnle C' Mediterranea, che nel marzo 1901 trovammo risJ}et– tivamcnto a 722 e 533, precipitare a 041,50 e 457,50; e le obbligazioni, che pure, J>er la natura giuridica e pei valori che rappresentano, son meno sot;gettc alle oscillazioni cli Borsa, scendere, eia 398 e .ioi nC'I marzo 1901, a 322 e 331. Le So<'ietù s anno quindi quel che possono aspettarsi da una lotta o.cl oltranzfl. l: perciò piì1 che rngione\'ole il supporre che b~ loro fcrmezzA. attuale, nel resistere 11110 richieste del lofo personale, sia. una abile tatticft per vedere cl 1 intimo• rire Governo e 1>aesee porli dalla loro parte, e so• prntutto per rivalersi sulla finanza pubblica, al rin• novarsi delle Convenzioni, del danno J)atito nel dover roncedere un organico stabile. Ma a1>1nmtosarà abilità dei ferrovieri non lasciarsi trn,•iare da. \'ane larve, nè lrtr.nsigere per lusinghe o minaccio sulla questione pl'incipalc. Ormai il sistemn. nervoso clE'lpaese è bene eccitnt.o,ed è virtù valersene. sruggitn questa occasione, i ferrovieri non ne coglie– rnnno un'altra, chò la fortuna è alata. Moderazione nei desidcrii, incrollabile fermezza nel sostenerli. Qui si parr:l la loro nobilitate. AT'l'll,10 C.\IHATI. LA TEORIA ! .IRXISTA DELLA MISERIA CRESCENTE e la sua unica interpretazione li. E ora rncciamo noi, colla maggior ))recisione }lossil>ile 1 quelln diagnosi, che il Mncstro non ol>\Jo il tempo, nò il modo di fare. }~la mise,;a (i.si~ , la malattia che mina la Yita del J>resento regime capitalistico? Senza dubbio Marx (come tutti i socinlisli del suo temPo) ebbe per questa miseria una grande simpatia. I..oattesta Il capitolo 32 del Capi• taltj lo attesta, su tutta Ja linea, Il Mcmifesto dti Comti• 11islì (e un ))asso nbbastanza esplicito l'abbiamo glft ri1>0rtato); l'attesta eloquentemente l'opuscolo C<,1,itolt t Sola,·io, do"e, tra l'altro, si leggo la ti1>icafrase che• ta foresta delle braccia test a cMe<ler/acoro Rifa sempre 1,i1ì deusa, t le b,-c,cciastesse si fm1110sempre 1,i1ìmagre. 11 ('). Nè - come abbiamo già detto - si può far rimJ)rO• vero a )far:< di questa sua simJ)atln. Realmente, ai pri• mordt del regimo economico caJ>itallstico, le condizioni materiali della classe la,·oratrice su\Jlscono sempre o In tutti i paesi un peggioramento notC\'Ole. • Nelle regioni conquistate di tresco dall'industria. capitalistica e uellc regioni conflnRnli - scri\•e Cario Kautsky (') - l'inttuenza del capitalismo fomenLRtrico di miseria si manifesta con particolare energia cd In– tensità, in guisa da produrre non soltanto miseria sociale, ma profonda miseria fhica 1 \'CrR-o J)ro11ria fame, pri\'f\• ;dono del necessario, com1>lctoesaurimento. ,, E un esempio non J>iccolodi tutto queste delizie, cho Il capitalismo nascendo regala a.Iproletariato, lo abbiamo (1) )b.u:: C"pltal, t. Salm·.o, )111,.,no,18'S, RlbllOlf:H dcliii c,•Ulffl &Kùrlt, J)Afr. :.-1., (') C,·Uk(t $«Urlt 1 14 OIIOb~ Uff 1 11"'11'• Ml,

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