Critica Sociale - Anno XII - n. 3 - 1 febbraio 1902

CRITICA SOCIALE 37 generali, atte a dirimere i conflitti economici. La politica d'intenento di questo Ministero ci conduce direttamente a 1>nrlaredel ,lìsegno cli legge su l'arbitrato obbligatorio e sul diritto di sciopero, e del decreto organizzante i Con– sigli del lavoro. Il legame, che ci:iiste fra coteste misure generali e l'atteggiamento speciale del Governo nei casi concreti, fa sì che ciò impossibile negare la res1>onsabilità di llillerand. )la 1 se par cosa ridicola e illogica ,•oler fare del Mi– nistro del commercio un semplice M Js1>ettore superiore del lavoro 11, J>er usare l'espressione cli Kautsky i ò al• trettnnto inammissibile che lo si renda responsabile degli accidenti e llelle catastrofi, che nessuno poteva 1>re,•edcre 1 della Martinica e di Chalons-.-iul'•Saòne. f.; noto, d'altronde, che il Governo ,•olio di11impcgnarc la prO()ria re~))Onsa- 1,ilifa i nfliggcndo In pena disciJJlinnre piì1alta all'ufficiale responsal>ile della M'n.rtinica, lo cui \'ittime furono in– deunizzntc, e rinviando i gcndlll"mi di Chalons davanti un Consigliocligucrrn. Ern In J)rima voltn che un OO\'erno non copri\'a i suoi ngenti, e ammctte,•a la loro respon• sabilitù pennie JJer le colpe commesse nell'esercizio delle loro funzioni, lo Stato inter\'ene11do esso medesimo per mezzo del Publ.>licoMini.-itero. :\laco~iffatli ncci<lcntiJ)rO\'R\'nnonnche meglio il divor– zio che esh,te rra la formazione degli interessi colletth•i e ln loro manifestazione anarchica, flnchè il padrone dispone del diritto di rico11oscereo meno il Sindacato. L'unità cli coscienza, che i I Sindacato in una certa misura costituisce, do\'rel,he tro\'are in esso la possibilità di una unità di azione. Ma il pndrono non ò \•incolato se non dal con– tratto, ch'egli ha. stipulato coll'indi\'iduo. Converrebbe dunque permettere a.ISindacato e all'Unione dei Sindacati di stipulare la locazione d'o1>cm i ))Otrebbero così fissare le condizioni del la\'o ro e rn1 >1>resentaregli interessi della colletti\'itù. degli associa.ti . ~'in che questo non sin, non v'è posto in diritto che nllo sforzo individualo, e questo, scntcudosi impotente, ò naturalmente propenso allo imprudenze e all'uso di mezzi violenti . .i\li11.lCCiatn In persona o la 1>ro1Jl'iet1\ 1 il diritto 01 >era.io cede il posto nl diritto privato, che lo Stato dC\'C pure difende1·e. Dacchò la clnsse opertii:l conquistò il diritto di manife• stnrc sulla 1>ul>1Jlica ,•in diritto riconosciuto da Waldeck• Rousseau, In occasione d'uni\. interpellanza sullo scio))ero dei nastr11.i di St. l.;tionne - crebbe la possibilit-à. di somiglianti catastrofi. Questa lil,ertà non può produrre utili cfl"etu che se ht\. per corollario un llrogresso nella orgnuizzazione dei raJ>JlOrticol padrone; cd è questo 1•rogctto che Millorand si sforzò di effettuare colla doppia ritorma che risulterà dnll'a111>rovazione dei progetti sulla. estensione della capacità. ci\'ile dei Sindacati e su lo sciopero o l'arl,itrnto. Ma, 1>rimadi nddentrarei in questo riforme, giova.co– noscere il campo degli scioperi che richiamò l'atth•it1 ì. del Oo\'erno. l}Ufflcio del lavoro segnalò nel 1S9S- l'anno che precedette il presento llinistero - 368 scioperi, interessanti 82.06;) OJ)crni; nel 1899, 740 scioperi con 116.826 operai i nel 1900, 902 scioperi con 222.il4 OJ>erai. Si ))UÒ 1 entro certi !imiti, apprezzare la forza dei Sin– dacati in questi scioperi; nel 1899 1 in H I scioperi, ossia nel 09 per cenlo 1 gli ope1·ai apJH\.rtcne\•rtnoad. un Si11- dacnto; lo stesso nel 1900 1 in 552 sciopcri 1 ossii, uel lii per cento. Nel 189::1 i Sindacati non erano interessati che in 211 scioperi, o nel i>i pc1· cento. A.!1cheil nu– mero dei SindacnU scgul, come vedremo, una J>rogres– sione crescente. LARISCOSSA DEIFERROVIERI Mesi_or sono, in questa stessa Rivista ('), l'amico prof. 1foumdi cd io esponemmo lo stato di fatto della politica ferroviaria seguita sin qui in Italia e i poco lieti suoi risultati. Benchè sfuggissimo di pro1>osito l'arduo argomento delle relazioni dello Società ferroviario col IJersonale e con la situazione creata a questo dalle Co1wcnzim1i ciel 186 t (anche ))Cr non' abusare della cortese ospitalità. offertaci dnlla Crilim), chiudendo lo stu\lio non potemmo non rilevare la condotta pervimwemcntc scorrettissima delle Società verso un ))ersonalc così importante e henemerito, e hl. col))cvole trascuranza del Governo, trnscuranza così grave eia scmhrarc una comr>licità. Ora, il problema l"isorgc in tutta In sua. impor– tanza, per opera dei ferrovieri: essi l'hanno soltc– v11tosotto i suoi molteplici aspetti, e hanno scelto opportunamente il momento. Sta unicamente in loro o nei dirigenti il loro mo,•imento man0Yr,1re in guisa che il problenm troYi la. sua soluziorw gene– rale. r,e doglianze del r>ersonnle sono anche troppo note; gnwissime nell'ordine morale anche piì.1 che nel materiale. Chiunque voglia, le tront elencate non pure nei memoriali dei fcrro,•ieri, ma nelle stesse pagine della Hclazionc della Commissione di Inchiesta, pubblicab1. nel 1899. r salari non ven– nero mai aumentati: anzi, le condizioni degli impie– ~,ati ferroviari peggiorarono quando la depressione economica italiana si ri1>ercuoteva anche nei reci– diti dell'azienda dei trasporti, mentre non migliora– rono mai col rapido crescere dei proYeuti veriflc.a– t.osi e accentuo.tosi d11l 1898 in poi. Le Società 1>0s– s0110 protcstnre quanto vogliono: due statistiche di· mostrano a luce meridiana il pro~resso delle loro condizioni ccononliche: quella del traffico e quella. sui valori cli Borsa delle olibligazioni ferroviarie. Quanto al trAffico, le statistiche si arrestano al .1899. JWeviamo eh, esse che sulle ferrovie della I-toto Mcditcrr1lnen. il numero dei viaggiatori-chilo• metro, che era lii !)J milioni nel 1886, sale nel 1888 Il, 1088 milioni, scende nel 1890 a 103:! milioni, e si ferma nel 1802 e 1893 rispettivamente n. l0•13 o n 1045; ma nel I 97 ritorna a l087 milioni, e ascende a 1219 nel 1898. Del pari sulla Rete Adriatica i viaggiatori-chilo– metro salgono da 72G milioni nel 188G a 921 mi– lioni nel I , ridiscendono a 815 milioni nel 1892, si fermano a 838 e 30 milioni rispettivamente nel 1$93 e L8!>0, per salire a 957 milioni nel 1898. Nel 1898 il numero totale dei viaggiatori--ehilo– mctro asceso :a. 2.525. 85.001 1 e nel 1899 1>assò a 2 5i0.895.436. Quel che si dice elci viaggiatori, si ri1>ete 1>er le merci e s1>ecialmcnte 1>erquelle a. 1>iccola. velocità, che formano il 95 per cento del totale. Yerel trA9J)Ortntc nete llCdttcrrAnea J88G tonn"!!. 7.355 mi1A 1887 7.866 1888 8.128 1880 8.038 1890 7.986 1891 i.721 1892 7.Gi6 1893 7.751 1804 7.056 1895 8.384 I89G 8.771 1S9i !J.014 1898 9.713 1899 10.St>S (1) 1931, vns. 1;0, 1$3, 100, 230. nete Adriatica tonnell. 4.777 mila 5.13[> 5.263 5.931 5.995 6.01 1 5.il l 5.4 42 i>.650 5.902 6.1-15 G.631 6.926 7.804

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