Critica Sociale - Anno IV - n. 17 - 1 settembre 1894

B CRITICA SOCIALE 265 diVCJ'Se, av,•icinandoli per forzarli a rappresenta1·0 una contraddizione. ~on basta. Il signor Coletli, noi suo furore c1·i– tico, non sa più che pesci pigliare o mi fa dÌl'o ciò rl1e pnclsame,uc to ,·tmproveraco al r,o,·ia. Poiclut mentro questi aNìbbia al Marx l'idea di attaccare il maggior ,·aloro corno compenso al ca– pitale variabile, traendo da ciò la conseguen1.a che riesca inutile. anzi dannoso. ogni impiego di capi– tale costa11to; io gli rispondevo che, se anche vo– lessimo pal'lar di compenso (tanto poi· accontcn– ta1fo), questo compenso si de, 1 0 l'ife1·iro a tutto il capitale costante o variabile iusieme. non ad una parte di esso. Quando il signor Caletti intasca i do nari prodotti dalla ,•cndita dei frutti dello sue to1•1·c. non li imputa certamente al solo capitalo rariabilo ma a tutto il suo capitale e pl'ima di lutto anzi al c..1.pitalecostante, a ciò che gli ha costato la te1•1·a. quantunque egli sappia benissimo che quei frutti del suo capitale sono solo del lavoro rion pagalo dei suoi contadini. Alt1'0 che compenso! E \'Ora o pro– pria usur1)a.1.ione! ~l:1. una ,fei~it:\ tanto semplice non g;:u·baal si– gnor Colctti. cho nma le cose difncili, e ama ren– del'le tali se 11011 lo sono; e vuol rorzarmi a dire che colla m.u, interpretazione compensat01·ta si ,,iene a conclude1·e che anche il capitale costante si riproduco ron un 711·opo1•.:,;onato wmenlo nel 1n·0<lollo. Ma. signor Coletti, nel fieno che \'oi ven– dete, so pur lo \'Ondcte, non c'ò nessun proporzio– nalo aum'enlo del vosll·o capitale cosL,nte, eppure Voi intascato i denari a conto di questo capitale. E non è a credere che cosi non l'abbiate intesa, poichè in fine, quas! di strnroro, sc1·iveto che tn ,·eallà si può di1·0 f/{}itratamcnte a ve,· espe,Ue11te ronta&lle che la vtusvalema ,·appI·ese11U il com• pe11sodel capitale costante e w,·iabile insieme. Alla buon'o1-n. Potevate dire fin dal principio del Yostro sc1·itto che si trattava solo di un esercizio cli abilità polemic.'\ ed allora prop1·io1·isparmiavamo la noia ai lettori di una critica alla critica clell:\ criiica, ecc. . . . Credo di essermi già abbnstanza re1•matosu que– sto argomento per mostrare che, so il signor Co– tolti non si fosso accontenlalo di <1ualiflcaro pc,• contraddizione ciò che egli doveva pur \'Cdero non essere tale, so egli non avesse tl'a\'isato la 1>01•tata di taluno espressioni, tutla la sua critica &.'\1·ebbo svaporata o non a\11'8mmo pili avuto nò « sgranamento d'occhi ». nè e so""e1-sh 1 i effetti », nò « negazioni elci J)rincip'ì sommi della scuola marr xista. > 111 seguito il Colelti rn sulle furie parche ho dello cho la scuola socialista non parla mai di 111·0/illo ma di 1naouio>·valm·e. CalmA, c..'llma, signor Co· letti! lo ho rolulo ovitare ogni equivoco di parole pcrchè cogli avversal'Ì e sempre bene mettei· le cose in chiaro. A voi sembl'a che io abbia rimpro– vemto al J..oria dì aver e1·r9t1Camento pal'lato di p,•ofillo. Ma che? Vi parei E questione di inten– derei. Si capisco da tutta l'opera dol Loria, ancho san,., tanta pompa professor-aie. cho il proflllo peI· lui è sinonimo di plus-valen,.a. E voi, per farvi bello di cogliermi in flagrante confusione del totale del pl'Ofitlo col s:iggio del pl'Ofillo, prcndote la parola 1n·o(itlo, J)l'ima nel senso dol Loria, poi nel senso tecnico. Ah! quei giochi cli parole! Infine il nostro professore fingo di dimenlicaro la bana1ità lanciata. dal Loria contro il Marx, e cioè · che colla sua teoria e nessun capitalista \'Orrebbe « applicarsi ad induslrie richiedenti capitale tecnico e in una proporzione superiore alla minima di rronte e al capitale salari, cosrcchè la molteplice varielà « delle indusfrie si 1·idurrcbboad una o pocho, unico « o po,·oro campo all'attività. economie..'\ dell'uma– « nit:'\. » T1·a l"alfro io a,·e\'O mo3~0 in conr1·onto tale os"c1•vazionc con qucsl'al tl'o twano di Ma1•x: : « I.a macchina produce rclati,•o maggior· valore. « non solo in quanto riln-ilisco di,·ott unente la fo1'l:\ « di lnxoro o la r,, ribassare di p1·czzo per il ri– « bas.;odello mor•ci nece sa1•ioalla sua i-ip1-ocluziono. « ma anche in quanto essa al pl'imo suo app:1.1'i1·0. « anche spo1·aclico,cambia il la, 1 01·0 impiegato dal « possessore della macchina in la, 1 oro J)Olen,:.ialo. ~ innalza il valo,·e sociale del p1-odolto della mac– • china al disopra del suo valo,·e individuale e , pe1•mette al capitalista cli indennizzare il ,,a101·e « d'una gio1•nata di forza di la,·01-0con una piccola f. pal'le del valore del p1·odottodi un giol'no. • (l\a– pilal, I, p. 3il, Hamb,11-g,1800). Il prof. Cololti non dice niente di tutto questo ma in cambio, siccome ò amante dello cose difficili, tent.., di 1·imette1·0 a nuo"o lo stesso a1·gomento (se pur così si può chiama1•e) sotto , 1 oste aritmetica. racendo così ,•edere che nella sua qualità di prores• sore sa aggiunge,·o la sua pa1·todi nuo,·o. sperando corto cho la cosa possa r.11· colp:>.Disgraziata men le si ò troppo onlusiasmato della sto,·iella dei piffol'i di montagna od in breve ha voluto dare un sag~io abbastanza ben riuscito di tutto il sistema induttivo di l'icerche adottalo dal Lol'ia.. i p1·011dono duo ca– pitalisti, si danno loro 100 giornate di lavoro vi– \'Onte per uno, si impone 101-0 un capitale va1•iabile di 00 giornate e poi ad uno si dnnno 100 lire di capitale costante, affalh'O 200... i mischia ben beno il tutto e si scr, 1 0 con due bello equazioni al'itmo tiche. Ora, è serio tutto ciò? Si sit che il capitale costante potenzia il lavo,·o, lo dico anche il Loria. si sa cho per mezzo del capitale costante si può diminuire il prezzo della rorza di hwo1-o od aumen– tare la plusvalen1.a. ~ossignori. si prendono due uomini con divel'SOcapitale costante, si affibbia loro uguale capitale variabile ed tiouttle t)lusvalen;a. o si ,•uole che !"equazione 111-ovi qualche cos.1. O ma dove li andate a p1'0ndere questi due imprendito1-i? Nel mondo dolla torra né della lunn no corto 1 per– ché essi esistono solo nell'arsenale doll'ac1•obatismo arilmet-ico del 5:ignor Loria. . .. Ed è con queste fanfalucho che il Culetti ci pro• mette di dimostmre in altro articolo che la teoria ma1·x:iana porta a conseguenze a su1'de. Si C..'lpisco <:omo anche le mie po\le1·enote1·elle buttate là.senza prelesa possano tener testa :1. tali ::wgomenti e corno il signo1· Coletli, neppure coll'aria di vice-illustre scienziato, non abbia potuto col suo metodo di tra– visamento combattel'le tulle. .\(a io lo Inscio alle sue melanconie o mi rivolgo all'amico 'l'urati ed ai lettori chiedendo scusa so forse non mi sono tenuto, trascinatovi dall"av,•e,-... sario, nel modi e nella mts,wa adatu alla lii· vista. lloll>:O SOLO!. t 'egregio prof. F,•aucescoCaletti ci ha ù1fatti 111,111~ daio il 1uo ,ecomlo a1·1icolo ,ulla teoria del valore. .\la lo 1pa-:iodi qm•1tn111,meroe,·agià qua,i lullo accapa,·· 1·ato e a,;,•emmo doeuto spe;;;a1-c l'a,·ticoloin due pa,•Ji, ver 110,i clarnc 11avolla che 1m lJl"mW. Ciii mm aoret,lJe. c,·e<liamo,fattr, piacere alt"autoi·e 111) gio't)(llO alla chia- 1·ez.:a cli tma h·aila.:ioue c he. .f' C'' la 1wtm·a sua, CliflC ww certa co,,ti,mit<i <li 1•i /le.ss ,o,re am·he ,wl lettore. Siamo perciò no.,tro t1w' 9rado .cosh·eUi a t·imwularlo al mmiero p,-011imo. Llobbiamo ,·imamlal"t, pe,· analogo motivo, a un pi·os• 1imo 11unu•1·0 tmo 1c1·iuo tlell"conico <loti. Gallaere,i <li Derumno it1to,·noal tema, già eia '"'" h·allulo ili que,te colonne, ciel biglietto ipotecario a corso forzoso.

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