Angelo Brucculeri - Il problema della terra

,,....- 93- . Il piccolo proprietario invece dominato dall'incentivo individuale dell'interesse avrà un'attenzione maggiore a non lasciare un angolo, un margine, una zolla in abbandono. Con insistenza e tenacità domanderà al suo fondo il massimo rendimento. « L'affezione del p,roprietario per la terra che egli stesso coltiva, scrive il Sismondi, è uno dei grandi stimolanti del perfezionamento dell' agricoltura. L'affezione di un avo per discendenti sconosciuti e da nascere, avrebbe di rado bastato per fargli sacrificare in favore loro i godimenti proprii, se il piacere inerente alla creazione, all'allevamento, all'abbellimento,· non fosse venuto ad associarsi a quello di fare un bene tanto .remoto. L'uomo ha lavorato pei suoi· più tardi nepoti, perchè l'uomo amava l'opera propria non meno di quanto amasse quei suoi medesimi eredi. Egli ha sottratto parte dei suoi godimenti per fondare il miglioramento di una terra, una rendita perpetua in favore dei suoi posteri, e lo ha fatto s-enza calcolare l'utile suo attuale, perchè il piacere di rendersi padrone di un tempo ch'egli non deve vedere, e di agire quando egli tuttavia non sarà più, formava la sua ,principale ricompensa. Nei paesi dove il coltivatore è pure proprietario e dove i frutti appartengono per intero a quegli stessi uomini che ne hanno sostenuto tutti i travagli ... si vedono ad ogni passo i segni dell'amore che il coltivatore porta alla casa che egli abita, alla terra B bi otecd Gino Bidnco

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