Angelo Brucculeri - Il problema della terra

- 85L'.industria può, aumentando i macchinari, accrescere serp.pre più la produzione; l'agricoltura soggetta alle vicissitudini meteorologiche, non ha una produzione proporzionale agl'investimenti di capitale. L'industria con _la specializzazione e divisione del lavoro puè accrescerne la capacità produttiva dell'operaio, nell'agricoltura l'intermittenza ~ la varietA. delle 0ccupazioni richiedono un'organizzazione diversa di lavoro. Non è possibile certamente applicare un operaio ad arare soltanto, o solo a mietere, o a potare se pure non lo si volesse far lavorare che per quakhe piccola parte dell'anno. L'industria può vigilare assai facilmente e «controllare» il lavoro dell'operaio: tanti metri di stoffa, tanti chilogrammi di carta, tanti quintali di carbone ecc.; l'agricoltura, se si eccettua la mietitura e qualche altra operazione, non ha risultati immediati per esercitare un efficace controllo sul salariato. L'industria ha per oggetto la trasformazione e modificazione della materia bruta; l'agricoltura ha per oggetto principale non la materia inerte _ ma la vita, la quale è una realtà superiore che sfugge ai materiali processi dell'industria. Bene a ragione scrive P. Leroy-Beaulieu : « La identità della condizione che si pensa di poter trovare fra l'agricoltura da una parte e l'industria e il commercio dall'altra, non esiste punto o esiB bi oteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==