Angelo Brucculeri - Il problema della terra

-72 - o poi verrà chi dovrà intimargli il veteres migrate coloni, impiegherebbe i propri capitali per opere ed impianti stàbili, per bonifiche e culture che richiederebbero lunghi anni perchè egli possa rifarsi? Dovrebbero essere gli affitti a lunga scadenza o perpetui. Ma chi darebbe al contadi.no la certezza nelle condizioni così precarie della società barcollante, che al sopravvento di un partito, all'assunzione di un nuovo governo non sarebbe molestato .nel suo pacifico possesso? Comunque sia, questo sistema non sarebbe un progresso per_ l'economia agricola., mentre trarrebbe seco la perniciosissima conseguenza d:i sop- .primere una classe numerosa, legata, pei vincoli saldi di proprietà, al suolo, classe laboriosa e conservatrice, elemento di ordihe e di solidità sociale, che sostiene il vigore della schiatta e ripara con la sua fecondità procreativa alle perdite che le classi superiori e la città infrollita con la loro sterilità metodica e scellerata infliggono alla nazione (r). *** . Non sapremmo meglio concludere queste nostre r~flesiousi sulla socializzazione della terra, che rivolgendo la nostra attenzione sul fenomeno così (1) qggi tuttavia il socialismo, veicolo di tutte le depravazioni, ha esteso anche alla campagna quella turpitudine che pareva il privilegio delle classi cittadine. B bi otecd Gino Bidnco

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