Angelo Brucculeri - Il problema della terra

- 71 1a vendita, non sognano rivendicazioni di diritto di proprietà, che a loro non servirebbero a nulla; così non pensano, come nel Lazio, ad invadere terre il possesso delle quali dovrebbe essere tolto ad altr:i contadini. Esse sono soddisfatte del sistema in uso... come pure dei patti... che permettono loro di sussistere in condizioni .normali » (r). QuestQ modo di vedere non. può soddisfarci. 11--msistema di affitto, appunto perchè concesso dallo Stato, avrebbe delle deficienze inevitabili e danni non leggeri. Essendo le condizioni dell'agricoltura, per ragioni geografiche, climatiche, telluriche, culturali, tanto varie, i contratti che i rappresentanti numerosi dello Stato dovrebbero stipulare, diverrebbero la fucina delle frodi, il più valido strumento della corruzione coltivata dei .partitJ, delle mene dei politicanti: e degl'intrighi più loschi degli affaristi, i quali s'insinuerebbero fra lo Stato e il contadino (come i presenti intermediari o ?randi affittuari) sfruttando I'·uno o l'altro con gran danno del pubblico bene. Inoltre, per la pressione dell'interesse immediato, la cultura, soprattutto approssimandosi il tempo della scadenza dei contratti, si ridurrebbe a dilapidare la ricchezza della terra., ad esaurire la sua fertilità senza nulla restituirle in ricambio della diminuita fecondità. Chi dei coloni, quando sa di coltivare un campo non proprio ~ che prima (1) La terra-ai contadini. Il presente, il passato e l'av venire della proprietà in Italia. Roma, 1920, p. 72. B bi otecd Gino B1dnco

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