Angelo Brucculeri - Il problema della terra

7 -66fetti? Fatte poche eccezioni, si è ottenuto peg.:. giore servizio, indisciplina, sperpero, passività. E se in questi esercizi relativamente semplici lo Stato è costretto a dichiarare il ·suo fallimento, per quale prodigio dovrebbe esso riuscire nell'industria agricola, fra tutte la ,più complessa, la più estesa, la più varia e bisognosa di solerzia e premura? (r). si hanno questi consolanti risultati finanziarii nell'esercizio delle ferrovie: Spesa del personale milioni 1950 Spesa del carbone . 1200 Altre spese . • 525 Totale milioni 3675 Introiti . . . . ·• milioni 2700 Vi è dunque un deficit di circa un miliardo I E non parliamo degli altri vantaggi disciplinari, tecnici, morali! (1) Un esempio, fra i molti che potremmo addurre, del~ l'attitudine statale nelle questioni agrarie ci è fornito dalla moto-aratura di Stato con cui durante la guerra si pensò di supplire alla deficienza della mano d'opera agricola. Furono comprati ali' estero 6500 trattori, e 1500 furono commessi ali' industria italiana, spendendo la bella cifra di più di 200 milioni. Di tutte queste macchine s.oltanto 500 poterono funzionare; tutte le altre per mancanza di persone, che sapessero montarle, restarono ad irrugginire. Si cercò di ov·viare a ciò con la istituzione di officine di Stato, ma poco si ottenne, dando, invece dei centoventi pro- . posti, solo cinque trattori per settimana. Intanto bisognavano i pezzi di ricambio; se ne commettono per parecchi milioni, senza badare che già 2000 casse stavano a Genova. A conti • finiti, lo ·Stato è rimasto con le sue macchine che a prezzi irrisori dovette poi regalare agli agricoltori. Un solo van• taggio vi fu, che parecchie migliaia di soldati si beccarono \ 2 milioni di stipendii mensili con la soddisfazione morale che nessuno potè chiamarli imboscati. B bi oteca Gino Bidnco

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