Angelo Brucculeri - Il problema della terra

-65 - Applichiamo questo sistema aU' agricoltura; mettiamo nelle mani dello Stato il monopolio della terra; facciamo che tutti _gli agricoltori non siano che degli stipendiati; trasformiamo tutti i lavoratoti in salariati; i quali non abbiano altro interesse che schivare qualche lavata di capo o qualche' giorno di sospensione : quale sarà l'esito? Che cosa avverrà della produzione agricola? Sotto la congerie pesante e farragginosa degli organi statali ; con la ingombrante folla parassitaria che si aggrapperà alla nuova mangiatoia burocratica; sotto la gragnuola di circolari', istruziont, disposizioni, di cui l'una servirà a demolire o ad ingarbugliare la precedente; con i centri di direzione affidati non alla scienza ed alla competenza, ma ai meriti elettorali dei trafficanti della politica; con l'assenza di responsabilità :fisse e determinate, che a dispetto di tutti i più minuziosi regolamenti, nei grandi organismi, si dileguano e sfumano fra la moltitudi'ne dei funzionari, l'agricoltura, la fonte principale della ricchezza e del benessere nazionale, rimarrebbe intralciata ed oppressa, senza moto e senza vita, inetta in tutto o in .parte a compiere la sua funzione. Lo Stato ha dato già la prova sperimentale. della sua incapacità ad assumere le particolari .amministrazioni. Si sono « monopolizzate » le ferrovie (1), i telefoni, le .poste, la beneficenza, i trasporti marittimi. Quali ne sono stati gli ef- (1) Dalla relazione del sen. Bianchi al Senato (8 sett. 1920) 5 Bibl oteca Gino Bianco

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