Angelo Brucculeri - Il problema della terra

- 31 - neratore di violenze e disordini j la terra invece per la sua stabilità e consistenza può accogliere e manifestare i segni giustificativi dell'occupazione, può divenire il serbatoio di sforzi accumulati che accrescono a dismisura la sua fecondità, può dunque sottostare all'ordinamento della proprietà privata; deve anzi sottostarvi se l'interesse sociale, della produzione e della concorde convivenza degli uomini, così richiedono; lo deve, se questo è un postulato della civiltà. Ma il nodo principale della difficoltà, su cui 1 socializzatori della terra pensano di trovare una trincea inespugnabile, sta in quel policromo effato : <e La terra è un tesoro comune ». S. Tommaso ha già da tempo risposto a questa obbiezione, fissando nettamente il significato che deve essere attribuito alla voce comune. « La comunità delle cose si attribuisce al diritto naturale, non già perchè il diritto di natura detti che tutte le cose debbano possedersi in comune, e niente si abbia da possedere come proprio, ma perchè secondo il diritto di natura non vi è distinzione di possessione» (1). - Sìc-chè la terra è una ricchezza comune, prima (1) • Communitas rerum attribuitur iuri naturali, non quia ius naturae dictet omnia possideoda communiter et nihil esse quasi proprium possidendum, sed quia secundum ius naturae est distinctio possessionum • Summa Th., 2, 2, q. LXVI, a. 2 ad lum. Bibl oteca Gino Bianco

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