Angelo Brucculeri - Il problema della terra

uso di ciò che egli è necessario al lavoro, conseguentemente della terra (I). Il diritto al lavoro è, ripetiamo, diritto personale e non reale. Infatti sarebbe veramente strano che il macchinista, perchè ha diritto a lavorare, dovesse a suo talento adoperare la prima _macchina che trovi, e il lustrino potesse, in omaggio ai proprii diritti, fermare un qualsiasi cittadino per . lustrargli le scarpe. Il diritto al lavoro è una manifestazione particolare della libertà individuale; come questa, non è così illimitata ed assoluta, fino a degenerare nella negazione dei diritti altrui. Esso adunque richiede che non sia ingiustamente intralci~ta la libera operosità umana, e che sia così configurato l'ordinamento economico, che tutti possano trovarsi una qualche occupazione. *** Dall'uguale' diritto alla vita non può logicamente dedursi un ugual diritto alla terra e per conseguente una legittimazione del collettivismo agrario. Ma se una deduzione rigorosamente logica dovesse ottenersi, questa sarebbe contro gli stessi principii del George, che vorrebbero restringere la « socializzazione » soltanto al suolo. Infatti, se il diritto a vivere crea il comune diritto alla terra, perchè necessaria ed indispensa- (1) Cfr. HENRY GEORGE, Progress and Poverty, p. 242. Bibl oteca Gino Bianco

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