Angelo Brucculeri - Il problema della terra

r - 156 - di lasciare che questa evoluzione si compia da sè, per sua forza intima, senza darci pensiero di prevenire e forzare ,coi nostri schemi il corso degli avvenimenti? Noi non siamo di questo parere. Se, come abbiamo dimostrato, la piccola proprietà contiene vantaggi non solo economici, ma particolarmente sociali e morali di tale importanza da costituire una guarentigia di stabilità, di forza e di restaurazione nazionale; se - diretta all'elevazione di una classe la più numerosa fra tutte - è al tempo stesso di un .così grande utile ,generale, bisogna positivamente adoperarsi perchè il fenomeno spontaneo sia da una parte liberato dal parassitismo speculatore che vi s'introduce per isfruttarlo, e dall'altro sia favorito ed accelerato da istituti ed enti privati e da una avveduta ed illuminata politica agraria. Della quale non è nostro intendimento dar qui un compiuto e particolareggiato programma, che ci porterebbe troppo oltre i limiti che ci siamo imposti. Solo, a condusione di questo lavoro, vogliamo. accennare alcuni principi di massima, ossia delle idee madri e, vorremmo dire, il senso e lo spirito, donde deve irraggiarsi un disegno organico di riforme agrarie dirette alla diffusione della piccola proprietà coltivatrice. · E prima di tutto la piccola proprietà non può essere, come da molti si è preteso, il fatto subitaneo di una violenta èoazione ed imposizione. Si è oggi diffusa una menta.lità, che non a torto fu B bi oteca Gino Bianco

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