Angelo Brucculeri - Il problema della terra

- 106vendere direttamente i prodotti. Con queste provvidenze in Belgio, in Olanda, in !svizzera, si sono avuti degli ottimi coltivatori, anche fra i piccoli proprietari. Nelle condizioni presenti poi la deficienza di capitali nella piccola proprietà è semplicemente immaginaria. Non è certamente un mistero per nessuno che, nello spostamento generale della ricchezza causato dal conflitto delle armi, una corrente non ispregevole di essa è deviata pel contado, inondando ~ penetrando in ogni luogo. Favoriti dall'enorme rincaro delle derrate, non costretti come il cittadino a comprare una buona parte dei viveri di prima necessità sul mercato, avvantaggiati dalle disposizioni di legge che vietavano il rialzo dei fi~ti, frugali nel resto e risparmiatori, i contadini hanno durante la guerra accumulato delle grandi somme (1). Una prova perentoria ci è data dai pingui depositi che hanno affidati alle banche d.i provincia ed alle casse di risparmio; e un'altra non meno dimostrativa dalla domanda smisuratamente accresciuta della terra, non ostante i prezzi esorbitanti che ha ra~giunto. (1) In generalè le classi popolari, ad eccezione di onesti impiegati e funzionari, hanno trovato nella guerra dei vantaggi economici. Eccone un indice sicuro. Al 31 luglio 1914 le nostre casse di risparmio avevano 2 miliardi e 668 milioni di lire in deposito. Il 30 giugno 1917 la somma aveva raggiunto 3 miliardi e 175 milioni di lire. Al 30 settembre 1918 superava i 4 miliardi. Al 1920 si era poi oltre i cinque miliardi. Bibl oteca Gino Bianco

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