Angelo Brucculeri - Il problema della terra

-105meno al loro grado concorrendo al premio delle esposizioni agricole insieme coi modesti fittavoli; ma si avranno pure gli assenteisti incuranti, i quali abbandonano volentieri le proprie terre ai mercanti di campagna dell'agro romano, ai gabelloti di Sicilia, ai middlemen dell'Irlanda, a quegli speculatori voraci, che altri ha bene qualificato per mignatte a due bocche; giacchè dissanguano i coltivatori da una parte e dall'altra gli stessi padroni, mentre questi fanno ressa nelle capitali a consumarvi nei facili piacer.i le loro rendite. E' così bello il cielo di Lombardia, scriveva il Manzoni; ma aggiungeva subito: quando è bello. Non potremmo anche del grande proprietario asserire che è un così bravo agricoltore, ma quando è bravo? *** Ma non ci tratteniamo su considerazioni generali, ed osserviamo partitamente i dùe capisaldi della tesi latifondista. La grande proprietà, si dice, ha con sè la ricchezza, mentre la piccola basisce d'inedia. Or bene, non è impossibile venire in soccorso dei piccoli proprietari mediante istituti' di credito agrario, casse rurali, mutue, associazioni cooperative, con cui saranno agevolati a far fronte alle necessarie anticipazioni per la coltivazione, a riparare ~ danni in cui potranno incorrere, ad effettuare risparmi nelle compere, a B bi oteca Gino Bianco

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