Angelo Brucculeri - Il problema della terra

- 104 - scrive altri, e in buon numero, « che non hanno consapevolezza della missione che spetta loro, e che dovrebbero ·adempiere, in vista, se non altro, del proprio tornaconto» (r). Ciò che il senatore Iacini afferma dei proprietari lombardi può estendersi a non pochi latifondisti di qualsivoglia altro luogo e nazione. Possono le grandi proprietà darci degli ottimi possessori, come possono darcene dei pessimi. Si troveranno dei lords che, salvo il tempo in cui sono aperte le Camere, vivono nelle loro tenute e le dirigono, le amministrano, vi esperimentano nuovi sistemi di cultura, e non credono di venir (1) STEFANO lACINI, Frammenti dell' hichi'esta agrari'a, 2a ed. Roma, 1883, p. 180. • Contro taluni di essi (aggiun~e nello stesso luogo) non saprei trovare parole per s·tigmatit~ zarli quanto meritano. Sogliono ragionar cosi: • Mi consegni il mio colono (nel caso di contratto misto di mezzadria e di affitto in natura) il prodotto dei bozzoli e la quota di grano che mi spetta, di tutto il resto io non mi curo. Ci pensi lui•· O (nel ~aso di mezzadria) non mancano di scrivere al fattore: • State bene attento che non s'intacchi la quota di compartecipazione di prodotti a me dovuta. Non vi preoccupate d'altro•· Si viene a dir loro che una stalla minaccia rovina e che, poichè deve ·essere riedificata, sarebbe bene fosse ingrandita. • La si sostenga con puntelli•, si risponde. Se viene annunziato che il raccolto dei bozzoli fu scarso, perchè le camere decrepite e meschine in cui si allevano i bachi mancano delle condizioni indispensabili per una buona riuscita di quell'industria: • Non sono le case che si devono accagionare, bensì la pigrizia dei loro abitatori •. Ecco in qual modo si provvede. Quale meraviglia se i coloni posti in tali condizioni cadono in debiti; se poi, avviliti e scoraggiti per l'accumularsi dei debiti, trascurino i lavori e lascino deperire il fondo? •· B bi otecd Gino B1dnco

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