Augusto Aglebert - Della sovranità del voto popolare e del diritto pubblico

9 tro il malgoverno, il dispotismo, le malversazioni l'arbitrio , riconoscendo l' immensa differenza che esi~ ste tra il capo della Chiesa, e il capo dello Stato , tra il Re e il Pontefice. Il popolo vuole usare del suo diritto , come più innanzi dimostreremo , di scegliere dl confermare col suo voto il governo che dee reggerlo . << Ricordiamo , dice il P. Ventura che non vi sono trattati internazionali ·non vi sono congressi che possano costituire un diritto legittimo , una sovranità , formar leggi , stabilire istituzioni, perocchè la base e la regola della sovranità si riassume nell' espressione del dottore teologo della Chiesa , il P . Suarez de' Gesuiti che nessuno oserà contrastare, e la sua parola· è questa << Il potere civile di cui l'uomo o il princi- « pe è investito di diritto legittimo , non gli è devolu- « to o immediatamente , o per diritto di successione , « se non mediante il voto del popolo , e senza que- << sio coneoJ•so nessun potere politico non << è nè giusto nè legitthno. n << Per cui , conclude il P. Ventut'a , ogni volta che il potere politico si confonde col potere religioso , ha fatto della religione un affare di amministrazione, e non ha raggiunto altro scopo che di falsare, di conompere di distruggere la religione. 1' Della sovranità e dei Diritti del popolo. <' La sovranità è eset·citata da uno o più individui ma dee rappresentare il potere pubblico. << Il potere pubblico , o la sovranità, è di istituzione divina , ma ai Principi" è solo conferito legittimamente mediante il voto del popolo . u Il dirittò di sovranità non esiste negli individui ma nel Corpo costituito in Società. n « Il preteso diritto divino pericoloso e funesto per lr

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