Augusto Aglebert - Della sovranità del voto popolare e del diritto pubblico

7 « La restaurazione del ~ 8~ 5, dice il P. Ventura rendendo agli Stati della Chiesa il loro PONTEFICÈ RE commise l'enorme fallo di dare a questi popoli quasi un RE PONTEFICE , assai diverso dal RE della loro antica costituzione, dal R~ sotto il punto di vista politico regnando e governando il meno possibile, e la restaurazione romana seguitando passo passo la restaurazione di Francia pervenne agli stessi risultati cioè all'impossibilità dell'ordine, a un malessere, a tentennamenti sempre rinascenti, che hanno tante volte condotto il potere all' orlo del precipizio e ponno ·considerarsi come proteste delle popolazioni, non contro il pontefice, ma CONTRO IL RE di provenienza straniera. , Il congresso di Vienna che assunse l ' incarico di reintegrare i sovrani decaduti nei loro troni , assunse anche l' incarico di restituire ai popoli i loro antichi diritti. Ma così non fu , ricondusse sul trono Pio VII e non una sola delle antiche pubbliche libertà furono restituite , malgrado le promesse e le proteste pubblicate da quel congresso di Sovrani, che senza ombra d' iptervento alcuno dei popoli decise della loro · &orte. Il potere del governo di Roma quasi nullo, diventò gigante, il freno che aveva dalle popolari franchigie fu sciolto, e divenne dispotico, esoso , assoluto, e tirannico, conculcando ogni pubblico diritto. Per la qual manifesta ingiustizia le popolazioni si commossero per cui il trattato del 484 5 fruttò il moto rivoluzionario di Macerata nel 48~7, che minacciò svilupparsi e propagarsi nel 4 820 se non l? ~ermayan? gli austriaci , che si estesero fino a Napoh; 1 fatti di Ravenna nel ~ 824, i moti di Romagna, e Marche ch'ehber eco fino in Roma stessa nel 485~ , solo repressi dagli austriaci , quelli ~ 852, ~ 845, ~ 8~a, .4848-49 che accusano la permanenza delle r.ivoluzwnt ~empre da forze straniere soffocate, e seguite da mort•, da car-

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