Augusto Aglebert - Della sovranità del voto popolare e del diritto pubblico

possibile, sul probabile, e sull' i.mp~Hiibile, ricieameote può asserirsi che il potere temparale d.e4 ~~api è tfua87sto alla difesp della nazionalità. Nel ~S48 l'enciclica del 29 aprile 1 portò lo scoraggiamento, lo sconfo~, ia divisione nell' EsercHo Nazionale, e inorgoglì qne11o del ne.mico d' Italia. Nel vl859 una funesta neutralità ba dimostrato di quanti mali può esser la sorgente. 1È questione di 8-uprema salute dettata dall' esperien~a, è questione di nazionalità, di ;vita, di diritto italiaBo di cui non ponno spogliarsi neppure i eittadini perchè naturale, istintivo, procedente da Dio. Quindi urgen- . te più che mai è il dovere d'esercitare questo dirittG., di manifestare il proprio voto sulla scelta del gover7" no conformemente lo richiede il gias delle genti, i Padri , i Teologi, i Dottori, e perci.ò anche per mantenere incolumi i doveri e i diritti na~ionali , dee il popolo dichiarare col voto o a mezzo de' suoi rappresentanti legittimi, a qual governo intende delegare la propria sovranità. Dir·iuo d' insurrezione o di resistenza al Potere. Una gravissima questione emerge dalle premesse esposte fin qui, dai giudizi i pronunciati, dalle autorità riferite , ed è la questione della resistenza attiva al potere ossia del diritto d' insurrezione, del diritto d·i cambiar forma di governo ove sia d' uopo anche oot. l' uso della forza . Dopo le prove e le dimostrazioni riportate 0011 esita il P . Ventura a unirsi al parere dei Teologi e pubblicisti dichiarando che cc La società non è obbligata ad accarezzare il potere che l' opprime, e può resistervi tanto in modo passivo, quanto in modo attivo. '' Gli è chiaro, dice U P . Ventura, che la comunità perfetta essendo quella che trasmette ·e sola ba diritto di trasmettere il potere pubblico, può rtpren-

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