Augusto Aglebert - Della sovranità del voto popolare e del diritto pubblico

~2 della ragione prima di tutto quello che è necessario per l' esistenza della società. Cornelio Lapide gesuita trattò pure ne' suoi commentari del orjgine immediata del potere pubblico pel popolo , e disse. u Notate che il potere laico non << è da Dio che mediatamcnte, perchè la natura e la cc retta ragione , onde Iddio è l' autore, dettano ed cc banno persuaso gli uomini di scegliere dei capi e cc di mette rli alla testa della cosa pubblica per gover- << narli. , Il P . Suarez nella sua opera Defensio fidei catho- . licae ecc. scritta d'ordine di Paolo V approvata da esso con Breve 9 novembre ~ 6~ 5 e per la su ~t rigorosa ortodossia da Giacomo ne d' inghilterra protestante fatta ardere in pubblico per l e mani del boia , il Suarez stabilisce per legge ordinaria che cc niun ne o monarca non riceve e non ha mai ricevuto il suo potere politico immediatamente da Dio , ma dall' istituzione , e daLJa volontà degli uomini, e dice che questo è un eccellente assioma teologico e cita in appoggio una moltitudine di teologi e pubblicisti cattolici e pr:,osegue: <c E Dio che ha immediatamente conferito il potere civile supremo agli uomini riuniti . in città, oppure in comunità perfetta. Ma Dio non ha fatto questa concessione per una istituzione particolare e positiva, o per una donazione totalmente distinta dalla natura d ella società medesima , ma per una conseguenza naturale e in virtù della creazione primitiva della società umana di cui egli è l' autore. <c Per una tale donazione, il potere civile non risiede affatto in una sola persona particolare o in un consiglio particolare d' uomini, ma in ogni popolo perfetto, oppure 'in ogni corpo della comunità. Questa sentenza è ammessa comunemente da teologi e pubblicisti. Dal momento in cui più uomini si trovano riuniti

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==