Giovanni Bertoni - Memoria sul lago di Quarto

2,'i. NO TE 1 Sarsina, anticmente Sassina, popolosa e ricca 'città ricordata per la sua intrepida resistenza alle armi ro.mane e dei Galli, da cui fu cinta per nove li1stri. Gneo Cornelio Scipione vi menò trionfo nell'anno 483i ma di nuovo insorta, i consoli Decio Giunio Pera, e Numerio Fabio con cinquanta mille armati la soggiogarono. Ascritta ai municipii dei Romani si nobilitò per prove ammiranùe di bellico valore nelle guerre loro contro i Boi e contro Annibale. Nella trista giornata di Canne i Sarsinati s0s1ennero l'onore e la gloria del nome italico. Il solo Pisone capit1.1nosassinatese ferito si sollevò a stento sull'asta, e tale di un colpo ferì il cavallo del vincitore che balzato idi sella il duca cart,.ginese, egli stesso fece prova di montarvi, e in quell'atto morì. Dopo la caduta del romano impero patì Sarsina una quasi totale distruzione per un' accanita rivalità dei Ravennati. Ora avvanzano dell'antica grandezza lapidi di raro pregio e dovizie archeologiche nel territorio. Il vescovo di Sarsina s'intitolava conte di Bobbio, e n' ebbe il dominio per decreto degli imperatori germanici; vi comandò in appresso Neri dalla Fagiola, Orùelaffi, Malatesta, finchè Alberto Pio de'conti di Carpi n'ebbe investitul'a da Leone X, incli passando agli Aldobrandini, ai Panfili, sino a ritornare dopo le vicissitudini del regno italico nel pieno dominio della s. Sede. 2 La località di cui si ha discorso, presenta gli stessi caratteri generali di tutta questa china degli appennini, cioè ammassi compatti, il più delle volte divisi in filoni enormi di pietra arenaria calcareo-schistosa, per lo più inclinati da ponente a mezzodì; vi predomina la calce carbonata, la rena silicea, e l'argilla con molte pagliuzze di mira argentina, mistura sempre eguale a quella della catena del Comcro per le materie ed i sassi che precipitano colle piene da quei burroni. 3 Il Lago di Quarto si trova per mezzo diviso fra il Gran Ducato della Toscana e lo Stato Pontificio. Le traccie del regio confine nei due st:iti, aventi nella Legazione di Forlì una lunghezza di miglia centocinquanta, erano quasi interamente perdute. Negli anni 1825-1830 mossern le deputazioni dei due governi alle visite di primo riconoscimento; indi con ardui lavori d'arte, scoperta e ratificata la vera linea arcifinia si riapposero Biblioteca Gino Bianco

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