Giovanni Bertoni - Memoria sul lago di Quarto

17 cinto per la gola naturale ed ampia Jel fiume; onde poi la valle, coronata di monti e sparsa <l'abitatori, si offriva allo sguardo con aspetto leggiadro. Ma un'impensata catastrofe quella fiorente industria e lauta tranquillità di stato travolse di subito in una sce• na di funeste morti e di lutto. NeU' anno· 1812, aHe ore otto anzi il mezzodì del 21 tli marzo, il culmine di Montalto, elevatissimo e dominatore ùi ogni altura circostante, si aprì dalla cima per mezz.o in lal'ga e pl'ofonda rupina. L'enorme scoscendimento si vide fra dense nubi di polvere calare tutto insieme colle capanne ed i pastori , e git1 giù essere attratto dalla voragine ; poi come di un balzo tutto sparire capovolto e chiuso nelle sue viscere. Ed ahi ! la pietà rifugge alla memoria che sedici sventurati trovarono là dentro il sepolcro ! Un questuante settuagenario nella parle estrema era tratto a salvezza con violenta mano Jalla sua guida; ma il misero vecchio , vacillando e a stento mutando i passi, fu abhandonato, e in quella coverto dalle malerie. La guida, fuggendo a gran lena, era ferita e fiaecata dai lanciati sassi; si rialzava, quando nuove ruine a guisa di coneote lava la sopraggiunsero , e mezzo sepolta del corpo emel'gea fuori colla testa , e colle braccia sporgenti invoca va la rniscricol'dia <lei genero5i che a gran pe·na la poterono salvare. Quella scossa potentissima, che gli abitanli lontani opinarono di terremoto, scommesse fuori delle imposte le ll'avi della chiesa parrocc]1iale tli Quarto, trasse a ruina Lulto il sa0ro edificio e la iotiera casa presbiterale, sagrifican<lo la madre di r1uel pastore. Di diciassette vittime c1uest'una estinta si ricuperò. Altri molli corsero pericolo , e cinque coloni al margine Biblioteca Gino Bianco ---~~-~---~--~-- •

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