Giovanni Bertoni - Memoria sul lago di Quarto

12 a perdersi nell'oblio che tutte cose nasconde. Il ragionamento nudo c1uale si è, disadorno ma vero , offro con animo grato e riverente a cotesta insigne accademia , che fra i disertatori dell' anno, me volle comprendere e benignamente onorare. Nel quale officio, quantunque non senza tema di mal rispondere alla fiducia, pqre io mi tengo fortunatissimo per la speranza , o signori , che le scritte par.ole di un vostro SQcio lontano nella generos.it~ degli animi vostri troveranno liete accoglienze. Alla descrizione topografica del lago di Quarto farò precedere il\ primo luogo il racconto dei fe"'! nomeni cl,e precorsero ed accompagnarono jl suo sorgimento : su per la gola del fiume Savio , quel dessq che nella pianura inferioue lambisce le m~ra di Gesena , s'incontra montando alle vette degli apennini la città di Sarsina, della quale suona famoso il griJo nei fatti antichi della romana grandezza 1 • Potente un giorno, seguiva coll'armi le gloriose fortune della repubblica; ma come poi vollero i suoi de- ~Liqi ca<lde al cadere di quella, e. non serbò illeso che la IT\emoria del passato, e lo s.terile vanto <li un nome antico. Tale è la natura del tempo distruggitore di ogni celebrità ! Trascorsa quell'altura, ~poltra un cammin,o tortuoso e vagante per il letto <lei fiu~e fra prospet~ tiche scene di ert~ ciglioni, le cu.i spalle eminenti di vivo sasso, irte, grottesche, sovrastaqo a tale e sì fatta altezza che in tanta profondità di luogo ti seqibra venir meno la luce del giorno. In quella chiu,s.a solitudine non altro odi che il battere furioso della corrente, che rç,mpe fra i massi con suono immensamente cupo e fragoroso. Per. ben due leghe così procede il sentiero ,~empl'e mutabile , sempre incerto Biblioteca Gino Bianco

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