Giovanni Bertoni - Memoria sul lago di Quarto

II Nella Borgogna imperiale l'anno 1251 due monti discorsero dalle basi per cinque mila passi con orrendo strepito nella valle. La popolazione tutta o fu assorta nella immensa rupina, o dalle masse divelte e dai sassi in quell'orribile frastuono abbattuta ed uccisa. Non ricorderò fra le agitazioni politiche del medio evo, in quell'età Ji rabbie municipali, come, assediata la rocca di Milano dai Galli, il fiume Brennio confluente al Tesino inondasse per quaranta stadi ; indi sceso al lago di Belinzona e, rotta la rupe onde il lago era chiuso , irrompesse per l' aperto adito atterrando nella pianura inferiore il ponte marmoreo del Ticino e i forti e le circonvallazioni Ji Lodovico Sforza,. grandiose opere militari. Nè quì H furibon<lo invadere delle acque potè sostare; che quasi precipiti calarono sul lago Verbano alle cui sponJe Ja coorte elvetica , campeggiando per guerreschA fa. zioni, si era attendata. Il furore delle onde vorticose tutte quelle genti infaustamente sommerse. La storia degli scqsceudimenti, che travolsero in altre forme le superficie montane, nella fisica terrestre può dirsi la storia <lei secoli. Qual dire crescerebbe a tal copia per rispondere alla vastità del soggetto? lo non assumerò così vasto tema a materia dell' odierno discorso, il quale piacemi con volontà meno ardita rivolgere più degnamente ad una Ji queste vicissitudini che in quella pr?vincia del nostro stato, che bagna il Montone ecl il Savio, lasciò funesto ricordo di corse sventure e <li pianto. · Parlo del lago <li Quarto. Non precorso, che io mi sappia, da altri, vengo per primo a tesserne alcun cenno storico, affinchè l'origine sua noR corra Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==