Giovanni Bertoni - Memoria sul lago di Quarto

JO A queste più remote cagioni delle disordinate prominenze della terra, altre si aggiunsero nel progresso dei tempi per avvallamenti montuosi di grande lat.itu<line, sia pe1· sobbalzo di terremoti, sia pe1· acque occulte che ne commossero la struttura , e tutte dall'iut~rno ne mandarono sovvolte le basi. Pee tante violentissime forze della natura, talora inabissarono monti, ed apparvero laghi; ove rovesciati ciglioni nascosero la sede prima dei fiumi , e questi per altre vie ricomparvero. Mirabili eventi ! Tal'altra volta ogni corso predusero quelle rovine, dirompendo ]e acque in allagamenti sfrenati; e chi sa quanti casi lacrimabili di perduti viventi nascondono le stesse balze e i gioghi alpestri che noi ve- <liamo ! Il severo Alighieri , sulla cui fronte brillò un raggio dell'empireo , ricorda nell'altissimo carme lo scioglimento della roccia di monte Barco ( o, come altri vollero negli annali fuldensi , monte Marco) villaggio diruto presso Lizzana, fra Trento e Trevig1, che trasse l'Adige fuori del proprio letto nell'anno ottocento ottantatrè : ,, Fra lo loco, ove a scender la nva >J Venimmo, alpestro: e, per quel ch'iv'era anco, 1, Tal che ogni vista ne sarebbe schiva. » Qual è quella ruina che nel fianco » Di qua da Trento l'Adige percosse \ » O per tremuoto, o per sostegno manco : » Che <la cima del monte, onde si mosse, » Al piano è sì la roccia discoscesa, ,, Che ;.1lcuna via darebbe a chi su fosse. Biblioteca Gino Bianco

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