Giovanni Conti - Il problema italiano e il Partito repubblicano

n1i sus~un·a ,.a una parola di speran_ za e aggiungeva: li amn1azzeremo . tutti! U11 altro ne incontravo che mi diccYa, parlando forse di un commissario, di un poliziotto o di uno squadrista: lo ammazzerò. Niente: non si è sparso sangue:_ e del f~tto, in f~n1do, n1i rallegr~J, perch~ esso è un ·indice di um·anità e di generosità. Dunque si potrà anche in Italia edificare il nuovo Stato, con il nò_ stro popolo, nel quale troppi non hanno :fiducia e nel quale si deve, inYece, riporre tutta la fiducia. Quando i popoli sono incatenati e servi non sanno vivere· tranquilli e pacifìci: SO}lO riottosi e rivoltosi. I popoli. nella libertà sanno vivere e si sanno reggere. Uno elci grandi patriarchi della scien.za sociale, di-' menticato o plagiato, non ricordato 1nai, Giandomenico Rorpagnosi dice_ va: i popoli si,. guidano con ttn filo di seta. E ' questa una grande Ye_ rità che si deve avere presente quand-o si (})arla di org·anizzaziòne clello Stato. Quando il popolo italia11o saprà che a Roma non ci sarà un governo per co1nandarlo, che non ci sarà un pad1·eterno H quale provvederà a lui, · che gli darà da mangiare e da be_ re, che lo faccia camminare, che lo faccia divertire .che gli dia feste, fa_ rina e fo1·ca, quando il popolo ita_ liano saprà di essere libe1·o e di do_ ver provvedere a se stesso, saprà es_ sere libero e saprà provvedere a se stesso. Non ricordate come a Ro1na il popolo ha proYY<'clut o a se stesso / ' dopo che il re era fuggito, quando Badoglie, i principi, i ùuchi se ne erano andati, quando sia1no rimasti col genero~ {Sen1pre generi abbia_ - mo ayuto ' in I t alia! ( ilarìtà) . Il popolo .senza 111ezzi, senza· capi ha saputo vivere ha . saputo superare giorni terribili. · Noi abbian1o la ·certezza che jl . popolo italia-no saprà usare la sha libertà, si educherà alla libertà. Questa convinzione derh~a da espe_ rienza. I popoli che si sono orga · nizzat.i nella libertà hann0 organiz_ zato la loro ·vita ch'ile c l 'hanno conserYata. Di fronte al lun1inosù ese1npio degli Stati Uniti, a quello della Svizzera, a quello della Tur_ chia non si può dubitare. La stabilità . della Repubblica Ma politici sapienti ci .dicono: sì, · sta. _bene: amici ' Tepubblicani, il vostro ide!Ùe è grande, n1a la repub...· bHca non a-rrebbe la stabilità che allo St.ato garantisce la monarchia. Quale più sciocco luogo comune P~­ trebbe essere opposto o~ Con1e la n1o_ uarchia abbia ga.rantito la stabilità, dice il disastro della nos.tra PatTia. (Applausi). · La sta.biljtà fu, ieri, garantita co- .· sì da Vittorio En1anuele (g?·ida : abbasso), è garantita, oggi, _così nientetncno dal luogotenente (grtda: ·via! via/!). La monarchia non ga.rantjsce la stabilità. Quella che essa cletennina è la stabilità della servitù del po · polo la quale crea permanente in_ sofferenza e spirito rivoltoso. 11

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