Giuseppe Piccinini - I mille di Marsala

I Mille di Marsala 51 Egli fornì alla spedizione armi, munizioni, ve$titi; egli trovò danari; egli arruolò uomini, egli fece in una parola quanto avrebbe potuto fare il più ardente, il più convinto patriotta italiano. Garibaldi lo ringraziò in nome della causa della libertà. e 1' Italia gh fu e gli sarà eternamente grata. Francesco II, appena allontanatosi dal governo Liborio Romano, tenne yarii consigli coi suoi ministri e coi suoi generali; molti ordini del giorno furono pubblicati ed affissi per la città; molte disposizioni repressive furono prese, ma tutto inutilmente. La rivoluzione si avanzava, l'esercito garibaldino marciava a grandi giornate sulla cai_>itale del ·regno, e il suo condottiero la precedeva ed era ormai giunto a Salerno. Francesco II con tutta la sua corte corse a rinchiudersi nella piazza forte di Gaeta ed aspettò tremando l' avan- · zarsi della marea che dovev-a ingh1ottirlo. E con nuovo ardimento infatti, che nella storia non ha precedenti, Gartbald,, con pochi del suo Stato maggiore, precedendo il suo esercì to, la mattina del 7 setl,embre entrava a Napoli. L'accoglienza fu entusiastica e quale nessun t~ionfatore ebbe mai. ,La popolazione era esultante, e applaudiva freneticamente il suo liberator·e. · Garibaldi re ~a vasi ad alloggiare al palazzo d'Angri ~ senza per·der tempo, dopo un breve consiglio tenuto con Liborio Romano ed altr1 principali della città e i suoi,

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