Giuseppe Piccinini - I mille di Marsala

I Mille di Marsala 33 per congiungersi col C~taldo, e prendeyae così in mezzo i volontari Ga ~ ibaldini, si diresse a marcia forzata a Misilmeri, e di lì andò ad unir.si al Generale La Masa al campo di G1bilrossa. , E fu dall'alto di quel monte, che furono decisi i destini d P l i a Sieilia. Alla fine fi.i una tempestosa riunione dei varii capi dell'eQercito insur·rezh.HJale, Garibaldi r isolutamente esclamò: - Stasera m}lreer6mo! Dornani all'alba abbraccieremo i nostri fr·atelli paler·mitant !. ... E 1a sera stessa inf<ttti veniva tolto il campo a Gibilrossa e Garibaldi alla testa del suo p ccolo esercito mosse verso Paler!fl.O. Egli aveva diviso subito tutta la truppa in due colonne. Una, forte di quattromila uomini di guerriglie siciliane, mrse sotto gli ordini di La Masa; dell'altra formata dai Mille Cacciatori delle Alpi prese egli ' ' stesso il comaudo. L'avanguardia era formata da trenta cacciatori coman· dati dall'intrepido ungherese Tukery. Sruntò finalmente l'alba del 27 . maggio. Garibaldi, dopo una marcia faticosissima compiuta nel cuor della notte, giunse a Palermo, rinipetto a Porta. Termini. I borbonici eransi appostati ai molini vicino al bivio della .scaffa fuori detta porta; sicchè quando i trenta cacciatori di Tukery arrivarono a quel punto, dirigen- . "dosi a passo di corsa verso il ponte delll'Ammiraglio, al 3 - l Mille. '

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