Mentana

\ MENTANA 43 govet·no, se l'inqua.Hficabile inazione di certi capi non avesse reso facile al governo di sedare i rumori. Quando io vi giunsi, dappertutto regnava il disordine e la con fusione. Volli parlare a qualcuno dei deputati della sinistra, per concertare qualche cosa riguardo a Roma; ' mi risposero che nulla avevano in pronto, che non sapevano a qual partito appigliarsi. Finalmente riuscirono a costituire un Comitato di provvedimento per le cose di Roma, il quale fruttò pu1'e qualche cosa alla somma dell'impresa, se non altro ver la unità di di·i'ezione che senza Garibaldi prima assoluta'- mente mancavaJ. Nel frattempo io mi portai nell'Umbria, dove rimasi non poco sconfortato al 'edere che nonostante l'attività straordinaria di quei bravi patrioti, pure la bisogna degli apprestamenti per la spedizione procedeva molto a rilento. Volai a Firenze, per vedere se quel comitato poteva in qualche modo cooperare al mio intento, ma indarno ; chè nulla aveva da porre a mia disposizione. Deciso di passare ad ogni costo i confini, ripartii da Fieenze per Terni coi miei due concittadini, e con altri due amici Romagnoli che mi avevano raggiunto a Fjrenze ; e contemporaneamente scrissi in Romagna. Siccome nel mio primo viaggio a Terni, che feci in compagnia degli amici CaldèSi e professor Filopanti, avevo benissimo potuto deludere la vjgilanza della Polizia, così speravo che anche questa volta mi sarebbe riuscito di raggiungere il mio scopo senza incontrarla per via. Mi ero ingannato. Alla stazione di Foligno fui con b l garbo arrestato ; e le guardie di pubblica sicurezza, per ordine di quel delegato, mi condussero alla prefettura di Perugia. Codflsto signor prefetto mi rimandò con un dispaccio, accompagnato dalle stesse guardie, a Foligno.

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