Giuseppe Faravelli - Il Partito socialista verso la Costituente

- 20 - La democrazia socialista Oggi il Partito Socialista è risorto e si presenta in un panorama politico mutato, avendo accanto a sè nella lotta altri partiti a carattere socialista (in senso largo), dai quali per la chiarezza delle nostre posizioni, giova distinguerlo. (La sua distinzione dai partiti di destra, liberale e democristiano, è così evidente che ci sembra inutile metterla in risalto). Di fronte al partito d'azione, che è democratico ma non classista, ed al partito comunista, che è classista ma non democratico, ciò che caratterizza inconfondibilmente il P. S. e lo caratterizzerà sempre meglio man mano che sottometterà i residui utopistici ed antidemocratici di riformismo, di massimalismo e di leninismo che ancora sopravvivono nel suo seno. è il metodo democratico della lotta di classe. Il P. S. è democratico nella sua dottrina generale. Ci bastino due citazioni tratte da quel maestro al cui nome i compagni di Broni hanno intitolato la loro sezione risorta: Federico Engels. Questi, già nel celebre Manifesto, scritto in collaborazione con Marx nel 1847, concepiva il socialismo come « il movimento autonomo dell'immensa maggioranza a favore dell'immensa maggioranza». Cinquant'anni dopo, nel 1895. ossia alla fine della sua gloriosa carriera di rivoluzionario, in quel suo testamento politico che è la nota prefazione alla Lotta di classe in Francia di Marx, riconferma ancor più esplicitamente lo stesso concetto. E' passata - egli dice - l'epoca dei colpi di mano e delle rivoluzioni condotte da piccole minoranze coscenti alla testa di masse incoscenti. Là dove si tratta della completa trasformazione dell'organismo sociale è necessario avere preventivamente con sè le masse (e non solo gli operai, ma anche la gran massa del popolo e specialmente i contadini) consapevoli del fine da raggiungere e del perchè del loro con8 ote a Gino Bianco

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