Giuseppe Faravelli - Il Partito socialista verso la Costituente

B - 18 r le sue urga01zzaz1001 politiche, s111dacali, cooperative. culturali. Ed è poi il periodo cosidetto dell'Aventino, che parve una riscossa vittoriosa e non fu, soprattutto a causa della monarchia ancora una volta fedifraga e vile. Occorre elencare i nomi delle vittime infinite di questa fase della lotta contro il fascismo, umili e note? Basterà un nome che tutte le riassume, che simboleggia il martirologio socialista di quei tempi: quello del segretario del nostro partito: Giacomo Matteotti. E veniamo al periodo della lotta clandestina, prima e durante la seconda guerra mondiale. Chi vi parla la conosce bene e può farne testimonianza, perchè l'incominciò in Italia subito dopo lo scioglimento del partito, e la continuò dall'esilio sostenendola come membro e per incarico della Direzione del Partito nel decennio che va dal 1931 sino al giorno del suo arresto in Francia e consegna alla polizia fascista (1942). Il processo al quale fu sottoposto dal Tribunale Speciale e la condanna a trent'anni di reclusione rappresentano, in certo senso, il conto riassuntivo presentato dal regime fascista al P. S. per l'azione illegale svolta durante quel decennio in Italia. Non è male ricordare ai giovani, che han partecipato posteriormen.te alla lotta illegale, le condizioni di essa in quegli anni. Allora era o sembrava impresa disperata. Davanti a noi non splendeva a incoraggiarci e confortarci la previsione della vittoria e della gloria vicine che rendono facile e bella anche la morte. Davanti a noi ed intorno a noi allora non c'era che buio, ossia, oltre l'ostilità implacabile e schiacciante del nemico sempre in agguato, la sfiducia. lo scetticismo, l'indifferenza e qualche volta persino l'irrisione e l'ostilità anche dei compagni o di coloro che, delusi, sarebbero diventali compagni in seguito, in un'atmosfera più vivificante e trascinante. Soli. senza sostegn,i e senza meni: pe1·chè non vi sar;', ctif-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==