Giuseppe Faravelli - Il Partito socialista verso la Costituente

I - 14 - sente soltanto la ~toria corrusca e tragica. lampeggiata dalle guerre e dalle rivoluzioni, nella quale campeggiano i fatti e le gesta dei personaggi illustri, e non ha posto la vita semplice e profonda delle formiche umane senza lancia nè lorica nè coturno», - è forse il periodo più glorioso, e in ogni caso più proficuo, del P. S. Vi rifulge la figura di Filippo Turati. L'opera: del partito è tutta spesa all'elevamento delle classi lavoratrici mediante l'azione parlamentare volta ad imporre una legislazione protettiva del lavoro, ed una serie di riforme sociali, scolastiche, tributarie, ecc. che introducono nei rapporti di lavoro e nell'ordinamento dello Stato e degli altri enti pubblici (Provincie. Comuni, Opere Pie, ecc.) un soffio sempre più largo di democrazia: e di giustizia sociale; e mediante l'azione sindacale di resistenza (promossa dalla Confederazione del Lavoro costituitasi nel frattempo) volta al miglioramento dei salari e degli orari degli operai e dei contadini. Opera immensa e che non perirà. Non è tempo di descriverla particolareggiatamente. Ma chi ricorda le condizioni dei lavoratori nei primi anni del secolo, abbrutiti dalla miseria, dalla pellagra, dall'analfabetismo, dalla superstizione, dal fanatismo clericale, chi ricorda i salari di fame e gli orari estenuanti di allora, chi ricorda che da noi il cibo ordilibic:1 n\'Cl\lmO tiucllo tli Mus~olini: tlopo I:. p1inm guerra mondiale quello di Bombacci: oggi una specie di ncomassimalismo sorge a proporci sollo altro nome i medesimi mili col medesimo demagogico linguaggio di <1uello dicinnno\·ista. Ad esempio uno ·•Spartaco'' - in uu opuscolo che pur1roppo figura edito dalla lib"eria deJI' •'A,·nnti !'' - ci fn questa c:1ric:H11ra oltraggioMt J.,.J ,ocialismo dellu li lnttrnazionale, oltraggiando in pari tempo il uostro partito nella sua tradizione migliore: •·figlio spurio del marxi.11mo, di cui si era appropriaro solo una vuot:1 fraseologia. e Jf'lla democrazia dei ceti mcdi di cui aspiru•:1 ad euerc J'eredc. nonoSlantc l'npp:ucntc radicalismo f<autskiano. era un oppositore addomesticato iu ~::arlamcnto e un coll:1borato,e nel ,•a• sto complc1so della ,•ita socinle". Amonio LAbrioln. Turali, Prampo• lini. Tre,•cs, '·,•uoti fra~eolo~i ", "aspirnnti eredi delfa dcntocr,,7.ia dei ceti medi" e ·'oppositori addo111c.;ticau,, ! ! Nel socialismo della Il Internazionale ,•'è: ccrt:'.lmcntc del vi\'O e del morto. La sua storia è ancora da fare. Ma nou .s:,.rnnuo ccr1amente i canoni 1toriogratìci d: "Spar1aco '' a darcela. B, 1ec;a Gino Bianco

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