Giuseppe Faravelli - Il Partito socialista verso la Costituente

- 13 - c1alisti e Pelloux deve dimettersi. Poco dopo un grandioso sciopero generale scoppiato a Genova per protesta contro lo scioglimento di quella Camera del Lavoro, costringe anche il governo Saracco a dimettersi. Gli succede un governo Zanardelli-Giolitti che apre in Italia l'éra cosiddetta liberale. Da questa lotta contro una reazione composta in prevalenza di classi più feudali che moderne capitalistiche e raccolte intorno ad una monarchia retriva e dominata da sogni megalomani d'espansione militare e coloniale, il P. S. esce fortificato. La tattica seguita dal Partito - consigliata da Federico Engels - fu quella dei « blocchi popolari • che possono considerarsi un po' gli antenati degli attuali Comitati di liberazione; come le disastrose imprese oltremare di Crispi costituiscono l'antecedente storico dell'« imperialismo » non meno disastroso del fascismo. Il periodo del "riformismo,, 2") E' il periodo del cosidetto « riformismo • termine improprio, anzi falso, perchè travisa il senso dell'azione che allora il P. S. inaugurò in conformità con l'ambiente mutato e con le accresciute sue forze. Meglio adoperare il termine di socialismo gradualistico o, marxisticamente, di evoluzionismo rivoltd'ionario. E' insomma, il socialismo dell'ultimo Engels e della rra Internazionale, nel quale la democrazia, da anticipazione teorica, si avvia a diventare coscienza pratica a contatto dei grandi partiti di massa. Malgrado le critiche del nazionalismo prefascista, e di quel movimento che allora si chiamò « sindacalismo rivoluzionario• (finito tutto o quasi nel fascismo), e in genere, di quel rivoluzionalismo (I) « che (1) Cote,to rivoluzionarismo trova il proprio tt-rreno di cohura apeciu.lmente nel clima torbido e corrono dei dopo1:uerro. Dopo la guerra E, , e i G no Stanco

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