Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

54 GUGUELMO OBE~DAN Roma) 25 agosto 1882. » Amatissimo fratello mio , « Sto per leggere una tua!. .. Possibile!. .. Eppure un giorno o l'altro bisognava pure che ci decidessimo - tu ed io - a rom- . pere un silenzio che durò.... non saprei neanche dir quanto! « Quale impressione -quale dolce conforto l'udire tue carissime parole dopo tanto tempo! « Vedi, Menottuccio mio, io la tua lettera non la lessi peranco - so che c 'è all'Università, che mi viene da te, che da p:uecchi giorni m'attende e, rabbiosamente, devo attendere fino •a domattina per ritirada. << Che mi dirai? - Intanto io non posso dormire, per tante ragioni; ho la mente ingombra da un:1 gran folla d'idee, il cuore mosso da tanti sentimenti!. .. E in tali condizioni odo la tua voce, mi veggo dinanzi le tue care sembianze! Oh sì; quali si siano le vicende, comunque volgano i t empi - si vede, amico mio, che i nostri cuori son sempre quelli d'un tempo «---""

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