Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

GUGLIELMO OBERDAN Nemo non ebbe mai un'amante. Quel cuore sl ricco di affetti, sl suscettibile alla bellezza, alla gentilezza , alla virtu , si t enero e sì espansivo , non provò mai una forte passione. Ma forse m'esprimo male. Certo egli a•nò: ma non volle mai annodare una relazione amorosa, foss e pure platonica , non volle mai confessare a se stesso che il cuor suo aveva sete d'un vincolo , contro cui la sua ragione ribellavasi. La sua conscia ritrosia, quella specie di ombrosa solitudine che eragli consigliata dalla povertà e dalle condizioni sue, contribuirono forse a tenergli il cuore libero da impegni. Eravamo un giorno riuniti - sulle soglie della giovinezza - parecchi amici; e qualcuno osservò che una cara e distinta giovinetta, nella cui casa Guglielmo frequentava desiderato e ben accolto, sembrava provasse per lui un sentimento speciale. oc La tale è innamorata di te, caro Nemo n gli si disse ridendo. Ei diventò rosso rosso; tacque alqu~nto e poi mormorò con un accento indefinibile di tristezza:

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