Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

GUGLIELMO OBERDAN 45 nano. » - Chi m'avrebbe detto che sarei s tato profeta, per il caso terribile che in realtà lo rese immortale l Appena egli partl disertando le file dell' esercito austriaco, la povera donna venne in casa mia , domandandomi se io ne sapessi qualche cosa. - La consolai proinett endole che nulla di male sarebbe accaduto al suo figliuolo, che anzi in Italia, più che a Vienna od in altri paesi, n(ln essendo distratto da nessuna lotta politica, Nemo avrebbe avuto campo di distinguersi e di procurarsi presto quella posizione a <:m agognava. La poveretta s tava ad ascoltarmi, e beYeva con gli occhi le mie parole . Lo adorava, ripeto, lo adorava con la rispettosa ammirazione della mente incolta davanti al talento. Ogni tanto diceva= « Sì, ha molto ingegno il mio ragazzo= <c lo ha detto sempre anche il catechista. > E si consolava= e quando aveva una s ua lettera, correva da me a mostrarmela - dicendomi - « Vede che mi vuoi bene l » Povera donna l

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