Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

GUGLIEL:\10 OBERDAN Tutt:tvia trovò modo di f:tr u na spesa, su cui le anime Yolgari sorrideranno di compassione. Ri uscl cioè a r:-~ggranelbre, soldo per soldo , b somma necessaria a comprarsi una camicia rossa cd un fucile Vetterli, col quale soleva assiduamente esercitarsi . Corr~va il I 878 e in tutti noi era nat:l c cresciuta la spe ranza d'una sped izione armata, capitanata da G.tribaldi, nelle nostre regioni. Guglielmo ve ne inrlava spesso, con fede, con entusi:tsmo : le sue lettere di quel tempo erano addirittura inni alLt gue rra! Il ritratto che unisco a queste memorie è quello ch'ci mi mandò sci mesi dopo il suo arrivo a Rom:t. Era dedicato a mc cd alla mia famiglia; ed a tergo leggcvasi la seguente affettuosissim:t letter:t : « Te f ortmzata zmagzne , cbe veder t' è (( dalo a!llici tanto diletti - n cmo )) Era pallido,. magro e serio in volto. Una corta barba bio:1da gl ' incornici~va le guancic. Piu tardi, a Roma, si tagliò la barba. Oimè! Qu~mdo sali il Calvario del suo martirio aveva ancora la barba, cresciutagli

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