Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

34 Ct"GLJELMO ODERDAN sero i più gravi pericoli, le più strane e romanzesche avventure: nessuno cadde in mano della. polizia. Non nuncò h nota comica in mezzo a.l pianto di t.tnte ftmiglie. Parecchi giovani, rinchiusi in un:t ca.serma. , ne scava.lcarono di notte i muri e si posero in salvo: l'indomani , un Llttorino port:tva al colonnello del reggimento le loro uniformi colle rispettive carte da Yisita , su cui ciascuno aveva aggiunto qualche motto più o meno pungente. Obcrdan fu dei primi a giocare coraggiosamente l'ardua pa.rtita. Una sera - sul principio del luglio - venne a trova.rmi. Era stanco, sfinito dalle dure mano re cui era sta.to J <; tretto quel dl. Dopo aver salutato seccamente i miei, si pose a sedere in un angolo , come oppresso da. un gr.rve p~nsiero. }Joi si giuoca.ya alle carte. Dopo mezz'ora di silenzio, Nemo s'alzò, venne vicino a · me e prese parte al giuoco. Fu d'un'allegria troppo vi va perchè fosse naturale. Di- ·• vertivasi a metter a soqquadro il tavolo, a disturbare i giuoc:ttori, a parodiare comic:tmente l' uno o l' altro della brigata, a ftr

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