Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

GUGLIELMO OBERDAN grande e sì impudente, che c'è ancora chi osa gittare come un insulto, in :fitccia agli onesti, h stupida frase: « uomo nule in arnese! )) Se sapessero codesti vigliacchi quanti cuori generosi, quante anime elette ed infelici conta l'emigrazione triestina cd istri:ma, quanti che sotto poveri panni noli hanno neanche di che sfunarsi, e pur non chieggono nulla a chicchessia! • • • Quando tornai da Milano, portava meco più distinto il sentimento dellJitalianità del mio paese, più vivo l'aborrimento per la ser ritl.1 straniera, più accent uato il desiderio della libertà. Il f:1nciu llo crasi f.1tto uomo, c nel suo cen·ello aleggiavano pensieri di cui prim:t non aveva avuto sentore. Duolmi di parlare ancora di me - ma debbo f1rlo parlando di Ncmo, poichè l'anima sua c la mia furono in quegli anni una cos:t sola. Di codeste nuove c più cocenti aspirazioni, di codeste pil.1 vive e più gagli arde insoffercnze, di codesti sogni pi l.1 completi e più belli, parlai spesso al povero amico

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