Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

' . GUGLIELMO OBERDAN 27 sdegnava codeste b.assezze. Vestiva con estrema pulizia e decenza, ma del pari con grande povertà. Quando eravamo adolescenti, codesta sui povertà procurò a me ed a lui non poch e amarezze . Molti che mi si dicevano am1c1, e dividevano m eco magari i miei pochi quattrini - al \'edermi sempre a fianco suo, cessavano di frequentarmi ed anche d i salutarmi. s~ io li disprezzai' se non ·ebbi la f:1cile debolezza di seguirli in siffatte imbecillità, è certamente merito del cuo re generoso, del grande intelletto che mi .stava a fianco, e che mi dava tutti i giorn i l'esempio di tutto ciò che v' ha di pi~1 nobile e dt piu gentile sulla terra. N emo però .comprendeYa tutto ciò. Indo \· inava che la sua povera giacc.a - spe sse Yolte rattoppata - era la causa innocente di quei piccoli di sgusti - e nel suo sguardo io leggeva t utti gli str;Izii del suo cuore . . Nessuna meraviglia quindi se, sdegnando le Yiltà e le ipocrisie, quell 'anima fiera si rinchiudesse nel suo isolamento, frequentando chi de' suoi poveri panni non a\Te bbe doyuto arrossire. La Yiltà umana è sì

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