Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

GUGLIELMO OBERDAN Feci ritorno a Trieste e lo trovai come lo aveva lasciato: allegro, ingenuo, affettuosissimo . Fu in questa occasione che io eb bi qu:llche relazione con sua madre, una poyer ctta che idolatrava il suo Guglielmo e voleva un gran bene a me, perch' egli me ne voleva. Gli anni eran passati per entrambi 1 ed io yolli conoscere la madre del mio più int imo amico, l 'autrice di quel cuo r~ puri ssimo e generoso. E vole\'a pure accompagnarla in casa mia, perchè anche h mia hm i glia la conoscesse e l'apprezzasse, come ne aveva conosciuto ed apprezzato i l fìglio . Temevo sovratutto che Gqglielmo nutrisse il più remoto sospetto ch e l'inferiorità dell' educazione e la rozzezza dci p;mni fossero ostacoli alla nostra stinu ~ alh nostra cordiale amicizia per la madre s ua. Ben mi apposi. Quando gli 1112-nifesui il mio proposito, quando gli dissi : « Present:m1i a tua madre, che io condurrò in cts;-tmia, » a Guglielmo, poveretto, lampeggiarono gli occhi di contentezza. Accettò con entusiasmo e mi professò fra le lagrime , )·

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