Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

GUGLIEU.IO OBERDAN Il mio vecchio padre piangeva; le sorelle, la mamma piangeeano; e piansi anch' io, stringendomi fi·a le braccia quell'amico, quel fratello, che, pallido pallido e colle labbra fredde, mi baciava e mi diceva: - Scusa.... scusa sai .... non sono buono io di t1r versi ... ma ti voglio bene. Allora Guglielmo aveva I 8 anni. Quella poesia l'aveva scritta in mezz' ora, prim ~t di venire da me. Il poveretto si vergognava di presentarsi a f:1rmi gli augurii senza il suo regaluccio ! Partii. A lui mancava meno d'un anno di scuola per terminare il corso t ecnico ·inferiore e recarsi poi all'università. Durante gli otto mesi che durò la mia assenza, egli mi scrisse sempre e le sue lett ere erano piene di vivaci proteste di affetto, manifestate in quella forma calda, eppassionata, concitata, che caratterizza ogni suo scritto. Continuava a fi·equentare la mia casa, e colle sorelle mie , colla mia mamma parlava di me come del suo più caro amico .

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