Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

22 GUGLIELMO OBERDAN qualcosa che m'esce dal cuore e che tt dirà quello che vi st.t dentro. E mi porse un foglio , dov' era scritta una poesia. Volli ch'egli la leggesse - ma non vi riuscli. Pallido, Nemo tornò al suo posto, supplicandomi perchè la leggesSI 10. La riproduco quasi integralmente. Essa è per me una cara memoria e riveh che t esoro d'affetti fosse riposto in quel cuore i :np .u·eggi ~òile ! AL MIO ME:.JOTTI \ · ivca nu muto mi balzw a il core, Mesti, solingi m'appari.t l1 viti: M1 venne un dì, c allor fremè d'amore, Un palpito prov6 l'alm1 romit1. Là dove l'uomo ingentilisce e abbell.t L1 rozz.1 veste che gli diè tutun, Un'altr.l ritrov6 alma sorella, L'amò di quell'amor che eterno dur.1. Ah, qu1ntc volte h tu1 cimeretu Ci accolse in sè pensosi ed or giocondi, Or coll.t mente a gr,we studio astretti, Or col pensier vag:mte in mille mondi.

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