Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

.., 18 GUGLIELMO OBERDAN Passarono due anni. Con l 'inconscia leggerezza dell'adolescenza, m'ero appena informato della sua famiglia, de' suoi mezzi. Poi venne la riflessione. Il povero Guglielmo era stato adiestrato prima di m~ dalla dur.t fatalità alla lotta dell' esistenza. Per riuscir di minor peso al suo padrigno, dava delle lezioni a sessanta od ottanta centesimi - felice quando ne aveva molte. Portava ai suoi piccoli allievi un' affezione appassioIuta , gelosa , ardente. Amava sovratutto i bambini , pei quali il giovinetto maestro aveva una pazienza, una delicatezza, una finezza tutta femminile. Ricordo a questo proposito un aneddoto. Un giorno condusse con noi a passeggio due bambini, di sei o sette anni, tutto felice di farceli vedere ed ammirare. Noi ridevamo: ed un nostro compagno, più ardito o più leggiero, si prese giuoco di lui e de' suoi « marmocchi. )) Nemo arrossl d'ira, lasciò la mano degli allievi e menò un tal pugno al malcapitato che questi ci rimise due denti . I pochi denari che si guadagnava , non li spese mai inutilmente. Vestiva con la pitl modesta decenza. Privavasi di tutto,

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