Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

GUGLlliLMO OBERDAN 17 dia. » Ma eran nubi passeggiere. La gaiezza ricompariva, sotto forma d'interminabili ca;icature di tedeschi e di croati, che io tratteggiavo col pennello e ch'egli contraffaceva mirabilmente con la voce. Fra i suoi coetanei aveva già allora .conquistata una posizione autorevole che venivagli da tutti riconosciuta . Ardeva di far qualcosa d' utile per gli altri. Un dì propose di formare una Societù di m:ttuo sJccorso fra studenti pove1'i. Aveva di poco passato i quindici anni e già sapeva radunare ad un santo scopo i suoi condiscepoli. Si fondò una piccola biblioteca ove s'andava a leggere libri nostri, in un:t cameretta nostra, con mobili nostri. Questa riunione di ragazzi che, cogli o boli mensili dei più agiati, sovvenne non raramente di libri e di vesti gli allievi poveri, dette poi ombra alle autorità che la soppressero. Guglielmo offrì pel primo tre volumi alla bibliotechina sociale : i suoi tre cari volumi che aveva ricevuto in premio alle .scuole. Erano I Promessi Sposi, Nicolò de Lapi, e t Assedio di Firenze.

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