Menotti Delfino - Guglielmo Oberdan

12 GUGLIELMO OBERDAN Superiori che corrispondono a' nostri istituti tecnici. Sono scuole comunali, con lingua d 'insegnamento italiana. I primi anni continuò la sua irrequietezza, la sua intolleranza d'ogni specie di freno e di disciplina. Era forse il contraccolpo di ciò che vedeva - senza comprendere - entro le domestiche pareti. Un dl sua madre si fece coraggio - povera donna, quanto le sarà costato quel passo ! - e fece al figlio suo un'ampia e compleLt confessione . Un buon maestro di scuola, che al carattere generoso del fanciullo s' era vi,·amente affezionato, la sorresse, l' aj utò nel diffi cile còmpito. Cosa succedesse fra que' tre , non so. Certo c che Guglielrno usc1 da quel penoso colloquio tutt'altro f.:-mciullo. Anzi, non era piu f.:'lnciullo: era uomo . La sua mente, per natura svegliata, scoverse c penetrò un a.rcano di lacrime e di dolori, e si temprò a quello. La vita gli apparve per la prima volta con le terribili sembianze della fatalità che spinge l'uomo ad un misterioso destino, che lo gitta povero e disarmato fra l' urto impetuoso delle passioni. D.t quel giorno, Guglielmo sentl in sè stesso crescere gigantesca la forza della

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==