Francesco Domenico Guerrazzi - La torre di Nonza

100 U. TOKIU; IJl !'iONlA ci attraversava la mente il pens1ero che la ti·egu:: el'lt lì lì per cessare , ma e' durava quanto le nuvole a mezzo luglio nel nostro feJice emisfero: invano bucinavasi del trattato di Versaglia , mediante il quale la Francia ci aHebbe compero della Repubblica, salvo a questa il diritto di riscattarci rimbo1·sando le spese : invano non si sa come ci ronzavano nelle orecchie certi zufolii di armata poderosissima , allestita a Tolone, apportatrice di sedici nuovi battaglioni a nostro danno; noi mandavamo queste voci al lazzaretto, non ci potendo capacitare come la Francia, S?stegno nostro una volta per ricuperare la lìbertà , congiurasse adesso a levm·cela, c un l.uigi XV venisse ad abbattere quella patria che Caterina dei 1\ledici con eccitamenti, aiuti, e pet·fino bandiere parlanti confortava Sampiero di Ornano a difende1·c con ogni sforzo snpl~emo l40 ): ripugnavamo a credere che un Re cristianissimo co!nprasse in massa un popolo bianco, e per di più battezzato, ment1·c i filosofi francesi tiravano a palle rosse <;ontro il commercio di qualche cento di negri _più parenti assai delle scimmie che non degli uomini : vergognerebbesi , dicevamo noi , c dicevamo male, uno stato di ventisei milioni di anim,c rovesciarsi nella pienezza della sua potenza allo sterminio della povera Co1·sica, la quale ne conteneva dugento, e poche più mi!a; fidavamo nella sagacia del Paoli ed aneo nella buona fortuna di lui : siccome poi gli uomini quello che desiderano facili credono , tenevamo per certo che lo stato presente di cose migliorerebbe , e nlla più trista non diventerebbe peggiore. " Pertanto fu per comune consenso 'deliberato dai Canat·csi che le gradevoli nozze si celebrassero nou solo t:o' riti consueti, bensì con (pwlchc pubblica t.l

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